Toyota Urban Cruiser

Francesco Giorgi
31 Marzo 2009
13 Foto
Toyota Urban Cruiser

Arriva a Maggio in Italia la nuova crossover cittadina di Toyota che è anche 4×4. Prezzi a partire da 17.000 euro

Arriva a Maggio in Italia la nuova crossover cittadina di Toyota che è anche 4×4. Prezzi a partire da 17.000 euro

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Sarà prodotta in 25 mila unità all’anno, secondo una prima stima indicata da Toyota, la nuova Urban Cruiser, il crossover cittadino del segmento B che la Casa giapponese lancerà in Italia a partire da Maggio.

Una via di mezzo fra una compatta e un SUV, quindi una crossover, che inizialmente sarà proposta nella versione 1.4 Turbodiesel a trazione integrale AWD e, in un secondo tempo, anche in una versione a benzina, dotata del propulsore 1.33 in procinto di debuttare sulla iQ e che sarà dotata della sola trazione anteriore.

La Toyota Urban Cruiser, come la citycar cugina, sembra perseguire nella filosofia del concentrato di tecnologia e di soluzioni raffinate in poco spazio. Infatti è lunga poco meno di 4 metri (3,93 m) e in questo spazio offre diverse soluzioni Hi-Tech: dal sistema Toyota Optimal Drive, che garantisce più potenza, meno emissioni di CO2 e, di conseguenza, minori consumi, a dinamiche di guida improntate alla sicurezza (trazione integrale AWD a gestione elettronica), sicurezza attiva e passiva ai vertici della categoria, bassi costi di manutenzione.

Linea compatta e personale

Una compatta, molto compatta “quasi” station wagon, dall’espressione massiccia grazie all’abbondante altezza della linea di cintura e alla parte anteriore, che offre un design che riprende le linee della iQ.

Ovviamente, questo è un elemento distintivo di una certa originalità nelle  linee. A una prima occhiata, la Urban Cruiser colpisce proprio per il carattere possente della parte anteriore, volutamente asimmetrico rispetto a tutto il resto dei volumi della vettura. Corto corto il “muso”, quanto regolare, negli spazi, la “cellula abitativa”.

La scelta delle proporzioni ne può fare una buona vettura per gli spostamenti in città, dove contano le capacità di manovra, l’agilità e le dimensioni dell’abitacolo, che sembrano ampie a sufficienza per il trasporto comodo di quattro persone e di una discreta quantità di bagagli. Questo è possibile grazie al passo dotato di una buona lunghezza (2,46 m).

L’idea di auto sicura e “potente” è data dai paraurti, piuttosto sporgenti, e dalle ruote di ampio diametro (e sistemate ad ognuno dei quattro angoli della vettura: una soluzione che ci piace, perché contribuisce ad aumentare la manovrabilità negli spazi stretti), che trovano alloggio all’interno di larghi passaruota, secondo una recente tendenza che aumenta la carreggiata senza “gonfiare” la larghezza complessiva della vettura.

Simpatica, e di chiara matrice fuoristradistica, l’idea dei battitacco di alluminio che spuntano dai quattro sottoporta: uniti al colore nero dell’intero sottoscocca (una struttura in resina che accompagna tutta la linea inferiore della vettura) contribuiscono ad accrescere il carattere di questa piccola berlina con voglie di fuoristrada.

Il disegno dello scudo anteriore appare, ad una prima occhiata, originale e piacevole ma un po’ elaborato dato, anche, il cofano piuttosto corto: la grande mascherina è divisa in due elementi orizzontali, per spezzarne un poco le dimensioni. Sotto al paraurti, si trova un’ampia griglia di raffreddamento, che fa spuntare una piccola “slitta” inferiore in materiale plastico. Interessante la soluzione dei due fendinebbia lenticolari incassati in alto nel paraurti: un’idea “furba”, perché preserva questi preziosi alleati della guida da spiacevoli urti (soprattutto in fase di manovra).

La parte posteriore presenta invece un portellone (poco ampio, per la verità, ma può essere un peccato veniale date le dimensioni compatte della vettura) dall’andamento quasi verticale e non manca un tocco sportivo con lo spoilerino sistemato sulla sommità del lunotto. Molto grandi (bene!) le dimensioni dei fanalini posteriori, provvisti di due luci di retromarcia e doppio retronebbia.

Un po’ alta forse la linea di carico per un portellone che, ad una prima occhiata, pensiamo avrebbe potuto essere progettato di forma più ampia per una vettura che pur sempre si ispira ad una station wagon: un fatto dovuto, pensiamo, all’altezza del paraurti, che riprende le dimensioni generose di quello anteriore.

Interni di ispirazione Hi-Tech

 

Se l’aspetto esterno della Urban Cruiser sembra fatto apposta per dare un’impressione di solidità all’insieme, gli interni non fanno cambiare idea. Tutta la plancia dà di sé un’immagine granitica, compatta, solida. La strumentazione comprende tre elementi, il più interessante dei quali è il grosso indicatore centrale, che ospita il tachimetro e il contagiri sistemati a cerchi concentrici dietro ad un pannello fumé dotato di rivestimento antiriflesso. Gli elementi ai lati del grande indicatore ospitano una serie di spie per la gestione dei comandi, della meccanica e dell’elettronica.

Il quadro centrale, l’ampia console e i pannelli degli interruttori sistemati sui braccioli del rivestimento portiere sono rifiniti in tinta metallizzata: un’idea che aiuta a snellire le forme massicce della plancia e a dividere idealmente la parte dell’abitacolo destinata al conducente da quella del passeggero.

I sedili (di taglio sportivo e dal profilo sottile quelli anteriori, una soluzione che fornisce più spazio per gli occupanti del divanetto posteriore) sono rifiniti in materiale Jersey. Il divanetto è scomponibile con funzionalità 60-40, reclinabile e a doppio ripiegamento per ottenere più spazio al bagagliaio, le cui dimensioni appaiono discrete: la capacità di carico indicata è di 314 litri, aumentabile a 749 litri quando i sedili posteriori sono completamente reclinati.

Buona la capacità di stivaggio per i piccoli oggetti: l’abitacolo comprende due cassetti portaoggetti (uno superiore, uno inferiore), tasche portacarte alle portiere anteriori (provviste di portabottiglie), un vano in prossimità del freno a mano, un vano supplementare per il conducente, un doppio porta lattine anteriore e un porta lattine (sistemato in prossimità della linea di apertura portiera, davanti alla presa di aerazione per mantenere fresca la bevanda) per il passeggero anteriore.

Le dotazioni di sicurezza passiva comprendono il telaio ad alta capacità di assorbimento dell’impatto (per gli occupanti e per i pedoni), sette airbag SRS (a doppio stadio per guidatore e passeggero anteriore, uno per le ginocchia del guidatore, due laterali anteriori e due a tendina anteriori e posteriori), cinture di sicurezza con sistema ELR (in caso di collisione, un limitatore di forza riduce la tensione della cintura, frazionandola per diminuire la forza di impatto al torace) e poggiatesta anteriori attivi, che “accompagnano” la testa degli occupanti dei posti anteriori in caso di urto.

Per la sicurezza attiva, la Urban Cruiser è equipaggiata con 7 dispositivi: ABS, Distribuzione elettronica della forza frenante EBD, Assistenza di frenata BA, Controllo di trazione TRC e Controllo di stabilità VSC.

Due motori e bassi costi di gestione

 

La meccanica della Urban Cruiser è stata progettata con la tecnologia Toyota Optimal Drive,  che permette alle vetture che ne sono dotate di raggiungere l’obiettivo che la Casa giapponese si è prefissata di 140 g/km nelle emissioni di CO2.

Al momento del lancio, la Urban Cruiser sarà disponibile con una versione aggiornata del motore Diesel 1.4 l Common rail da 90 CV e una coppia massima di 205 Nm a 1800-2200 giri/min, dotato di Filtro Antiparticolato e un nuovo cambio manuale a 6 rapporti, con trasmissione a trazione integrale a controllo elettronico AWD, che garantisce sempre una corretta ripartizione 50 – 50 della trazione su entrambi gli assi.

Interessanti i consumi. Quelli dichiarati dalla Casa sono davvero bassi: il consumo medio è di 4,9 litri per 100 km, con un valore di emissione di CO2 pari a 130 g/km, il più basso al mondo per una 4×4. Successivamente sarà disponibile anche una versione a benzina, equipaggiata con il nuovo motore 1.33 l con sistema Dual VVT-i (controllo “intelligente” dei tempi di apertura delle valvole), della potenza di 100 CV e una coppia massima di 132 Nm a 3800 giri/min.  Anche in questo caso, si preannuncia una vettura poco “assetata”: secondo la Toyota, la 1.33 a benzina consumerà solo 5,5 litri per 100 km, con un valore di emissioni di 129 g/km.

L’Urban Cruiser 1.4 Turbodiesel dispone di un interessante sistema di Controllo di manutenzione dell’olio OMMS, che controlla in maniera continua l’utilizzo del motore per ottimizzarne gli intervalli di sostituzione del lubrificante. La frizione è auto regolante, e un tendicinghia automatico permette alla cinghia dell’alternatore e a quella (vitale) della distribuzione una lunga durata (105 mila e 150 mila km rispettivamente).

Tre allestimenti e prezzi da 17.000 euro

La Toyota Urban Cruiser sarà lanciata a Maggio in tre allestimenti: “base” (con sistemi di sicurezza attiva e passiva di serie, impianto stereo-CD compatibile MP3 a 6 altoparlanti, sedili regolabili in altezza, trip computer, strumentazione Optitron, cerchi in acciaio da 16″ spoiler posteriore), SOL (con cerchi in lega da 16″, climatozatore automatico, stereo con presa AUX e connessione Bluetooth, vetri elettrici anche alle portiere posteriori, volante in pelle, con comandi audio e pomello cambio in pelle), e Luxury (con in più sistema di navigazione satellitare Full Map con lettore DVD e MP3).

I prezzi partiranno dai circa 20.000 euro per la Urban Cruiser 1.4 D-4D 4×4 in arrivo a Maggio. Da Settembre verrà affiancata dalla versione 1.33 VVT-i 4×2, dotata della sola trazione anteriore, che partirà da 17.000 euro.

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