Chevrolet Spark: riuscirà a rimpiazzare la Matiz?

Francesco Giorgi
30 Novembre 2009
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Chevrolet Spark: riuscirà a rimpiazzare la Matiz?

29.000 unità l’anno. Questo è il volume di vendite previsto per la nuova citycar Chevrolet. Ma sarà davvero una degna erede della Matiz?

29.000 unità l’anno. Questo è il volume di vendite previsto per la nuova citycar Chevrolet. Ma sarà davvero una degna erede della Matiz?

Con la Spark, la Chevrolet rinnega il passato? L’operazione “terza serie” per la Matiz ha, di fatto, portato il marchio della General Motors a proporre una vettura nuova, che solo alla lontana ricorda la bestseller Matiz, sul mercato dal 1998 e che, in Italia, è stata venduta in più di 320.000 unità.

Ci si chiede se la Spark riuscirà a rimpiazzare la Matiz, sia a livello di notorietà che di vendite. Da una parte c’è un prodotto collaudato da oltre 10 anni di presenza sui mercati di tutto il mondo, passato “indenne” attraverso un cambio di proprietà (nel 2004, la citycar Daewoo iniziò a essere commercializzata con il marchio Chevrolet) e la persistente crisi dei mercati, che – paradossalmente – le ha fatto bene: la proposta nelle due cilindrate di 800 e 1000 cc (con la possibilità di essere alimentate anche a GPL e quindi incentivata), infatti, ha fatto vivere alla Matiz una seconda giovinezza.

Chevrolet invece ora scommette sul rivoluzionare il modello: anziché realizzare un restyling sull’attuale seconda serie (prodotta dal 2005) stravolge la citycar disegnata da Giugiaro. Le regala 14 cm di lunghezza (3,64 m), 9 cm di larghezza (1,59 m) e 2 cm d’altezza (1,55 m).[!BANNER]

In più la Spark manda in pensione il piccolo 800 cc e propone una gamma che sarà formata da due unità: 1.0 e 1,2 litri. Entrambe, secondo la consolidata tradizione della Matiz, saranno disponibili anche in versione GPL, e in 4 allestimenti: Base, Plus, LS e LT, che riprendono – arricchendoli nelle configurazioni superiori – gli allestimenti che hanno accompagnato la Matiz. A questo proposito, occorre ricordare che la versione “base” è tale di nome e di fatto: niente vetri elettrici, allestimento davvero essenziale.

Sembra, fatte le dovute proporzioni, di assistere al passaggio di consegne che avvenne nel 2003 fra la Panda precedente serie e il nuovo modello. Allora, la Fiat decise di mantenere la storica denominazione anche se la vettura era completamente diversa dalla ultraventennale utilitaria (in effetti il nome scelto – Jingo – oltre che essere troppo simile alla Twingo, non è dei più felici).

La Chevrolet, al contrario, scommette sulla Spark, contando anche sul nome per una “scintilla” nuova fra le citycar. I volumi di vendita previsti sono di 29.000 unità all’anno per il nostro mercato. A conti fatti, la previsione non si distacca molto dagli esemplari della Matiz venduti negli ultimi anni.

La Spark, dunque, può rimpiazzare la Matiz. A patto che nel futuro vengano confermati gli ecoincentivi (uno dei provvedimenti che hanno contribuito al successo, in Italia, della piccola utilitaria). I potenziali acquirenti si dimentichino di avere l’ESP di serie sulla Spark, un accessorio divenuto indispensabile per tutte le vetture e che, nei recenti test Euro NCAP, ha pesato sulla valutazione finale di quest’ultima nata.

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