Lexus vs Mercedes-Benz: ibride a confronto

Valerio Verdone
24 Marzo 2015
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Lexus vs Mercedes-Benz: ibride a confronto

Una sfida tra due ibride premium: la Lexus IS 300h e la Mercedes-Benz C 300 Hybrid.

Una sfida tra due ibride premium: la Lexus IS 300h e la Mercedes-Benz C 300 Hybrid.

Non capita tutti i giorni di avere in redazione due auto ibride contemporaneamente, perché se è vero che al momento questo tipo di alimentazione è forse l’unica reale alternativa ai motori a combustione, è altrettanto evidente che il parco auto del nostro paese continua ad essere costituito essenzialmente da vetture a Gasolio o a doppia alimentazione benzina/Gpl o benzina/metano. Un costruttore su tutti, Toyota, ha fatto dell’ibrido il suo marchio di fabbrica e crede a tal punto in questa soluzione che anche il suo brand di lusso, ovvero Lexus, ha abbracciato da tempo questa filosofia propulsiva su tutta la gamma. Così, quando abbiamo parcheggiato la nuova Mercedes Classe C 300 BlueTEC Hybrid SW accanto alla IS 300h Hybrid F Sport nel parcheggio di redazione, il confronto è stato automatico. Anche in considerazione del fatto che la Casa tedesca è campione del mondo Costruttori in F1 proprio con una vettura ibrida, mentre la Toyota con questo sistema ha trionfato nel WEC (World Endurance Championship).

Esterni: linee moderne e sportive

Se una volta le auto ibride erano tutte Aerodinamica e zero passione, con forme squadrate e allungate, adesso non è più così: certo, sia la Lexus in questione che la Mercedes SW della nostra prova, sono curate sotto questo punto di vista, ma non rinunciano minimamente allo stile. Alla grande bocca a clessidra della IS 300 Hybrid F Sport si contrappone il frontale con la Stella a Tre Punte in bella vista della C 300 BlueTEC Hybrid SW. Inoltre, se la Lexus vanta un design tagliente, la Mercedes presenta linee più morbide e levigate, ma entrambe fanno una bella figura e la C con la sua mise da wagon ha senz’altro una vocazione più familiare. Comunque, se la Mercedes ha fatto un passo avanti notevole da questo punto di vista, la Lexus continua a stupire e raggiunge un livello decisamente alto traslando perfettamente le linee dei concept da Salone su una vettura stradale.

Interni: lussuosi e hi-tech

Se non fosse per l’indicatore di ricarica della batteria sulla Mercedes e per il quadro strumenti della Lexus, che in condizioni normali sostituisce il contagiri con un dispositivo che aiuta a sfruttare al meglio la potenza, si farebbe fatica a riconoscere la natura ibrida delle vetture in questione. Ma basta guardare i display dei rispettivi sistemi d’infotainment per capire in tempo reale come agisce il motore elettrico in combinazione con quello termico, ed avere la sensazione di trovarsi all’interno di vetture fuori dall’ordinario. Tra le particolarità degli abitacoli, annoveriamo l’effetto scenografico della strumentazione digitale della Lexus, che consente di controllare il menù del sistema multimediale tramite i comandi al volante, e l’eleganza sopraffina della console centrale Mercedes. Inoltre, sulla Classe C è doveroso segnalare una sorta di touchpad con rotellina integrata che campeggia sul tunnel: un dispositivo dall’estetica accattivante, che risulta essere meno preciso nell’utilizzo del touchpad della Lexus, anche più semplice da raggiungere. All’americana, ovvero dietro il volante, la leva del cambio della Mercedes, tradizionale il pomello per attivare la trasmissione della IS 300 h. Quest’ultima però presenta il freno di stazionamento a pedale, da azionare con il piede sinistro, a cui bisogna fare l’abitudine, mentre la Classe C propende per un più semplice ed efficace comando elettrico a pulsante. Per quanto riguarda l’abitabilità posteriore, è bene ricordare che stiamo parlando di due trazioni posteriori, ed è quindi inutile aspettarsi un divano sui cui possono viaggiare comodamente 3 persone, a causa dell’ingombrante tunnel di trasmissione. In merito al bagagliaio, la Mercedes è leggermente avvantaggiata, per via dei suoi 490 litri contro i 450 litri della Lexus, ma il fatto che sia una wagon l’aiuta non poco. Entrambe ben rifinite, con la Mercedes che cura anche il minimo dettaglio e la Lexus che sposa il design con la praticità d’utilizzo, rappresentano due filosofie d’intendere lo stile premium.

Sottopelle: trova le differenze

La Lexus è spinta da un 4 cilindri 2.5 ad iniezione di diretta di benzina a ciclo Atkinson abbinato da un motore elettrico sincrono per una potenza combinata di 223 CV, mentre la coppia di 221 Nm del motore termico viene supportata anche da quella di 300 Nm di quello elettrico. La trazione, come abbiamo accennato, avviene tramite le ruote posteriori, mentre il cambio è un automatico E-CVT a doppia a variazione continua gestibile anche dai paddle dietro il volante. La Mercedes invece presenta il noto 4 cilindri da 2.143 cc a gasolio, sovralimentato con 2 turbo da 204 CV che agisce in sinergia con un motore elettrico da 27 CV, per una potenza complessiva di 231 CV e ben 750 Nm. Anche in questo caso la trazione è posteriore, mentre il cambio è il 7G-Tronic Plus. La Classe C 300 BlueTEC Hybrid presenta una batteria agli ioni di litio ad alto voltaggio posizionata lateralmente al serbatoio di carburante, mentre il pacco batterie della IS 300h Hybrid si trova sotto il piano di carico.

Al volante: comfort e divertimento

Dopo aver parlato tanto, viene da chiedersi come si comportano al volante queste due auto così uguali e così diverse; così, conviene mettere in moto i loro propulsori e scoprirlo percorrendo un po’ di km. Diciamo subito che per entrambe è difficile capire quando l’auto è accesa, perché al minimo il silenzio è totale, visto che è il motore elettrico a prendere il comando delle operazioni, e consente persino di fare un po’ di strada ad emissioni zero. Ma non illudetevi, queste auto sono fatte per far lavorare insieme le loro due anime, e basta percorre poca strada per attivare anche i motori convenzionali. Potremmo stare qui a spiegarvi che in marcia, se si toglie gas, le auto veleggiano, che durante la frenata si ricaricano convertendo l’energia cinetica che altrimenti andrebbe dispersa, ma in realtà vogliamo parlarvi di pure e semplici sensazioni di guida. Dunque, per entrambe le auto la fase di frenata richiede un minimo d’assuefazione, perché il sistema che rigenera il comparto batterie toglie qualcosa in fatto di modulabilità, ma a parte questo, le due vetture non potrebbero essere più diverse. Se la Mercedes appare silenziosa a velocità costante, la Lexus compie un’autentica magia, tanto che è difficile percepire la presenza del motore termico durante la marcia autostradale. Per quanto riguarda la dinamica di marcia invece, la SW della Stella a Tre Punte, complice il biturbo, spinge sempre e comunque, ed è facile sentire il posteriore entrare in gioco anche con i controlli attivati. La IS 300h Hybrid da questo punto di vista ha un atteggiamento neutro, con un retrotreno sempre ben piantato, che aiuta a chiudere la traiettoria solo quando si guida con piglio sportivo selezionando la modalità sport. Diciamo che la Lexus induce ad una guida rilassata, fluida, figlia di una dolcezza di funzionamento che colpisce, al punto che difficilmente si avverte l’entrata in funzione del motore termico, o la sua momentanea esclusione. La Mercedes invece, da questo punto di vista presenta comportamento più ruvido, che si riflette anche in una condotta di guida più spigolosa. Vedere il contagiri che va a zero di colpo, quando si rilascia il gas, fa una certa impressione, così come colpisce la forza di questa vettura che riprende con veemenza non appena si sfiora l’acceleratore.

Sfumature di carattere che riflettono anche le differenti motorizzazioni termiche: motore benzina aspirato per la Lexus, propulsore diesel biturbo la Mercedes. Questo però non vuol dire che la IS 300h sia noiosa, tutt’altro, come testimoniano le immagini scattate sulla pista dell’Isam di Anagni (FR), in cui ha dato prova di essere anche coinvolgente quando viene impegnata tra i cordoli. Dal punto di vista del consumo le due auto si equivalgono, con un’autonomia complessiva di circa 700 km, perché se la Mercedes dichiara percorrenze inferiori, è altrettanto vero che consente di viaggiare a velocità superiori senza sforzo apparente e questa caratteristica tende a far anticipare le soste per il rifornimento. Per quanto riguarda le emissioni di Co2 la Lexus 300h eguaglia i 99 g/km della Classe C 300h Hybrid nella variante base, mentre in quella F Sport presenta un valore leggermente superiore: 109 g/km.

Prezzo: una forbice evidente

La differenza di prezzo tra le due vetture è evidente, infatti considerando, per par condicio la variante berlina della Classe C, c’è una forbice di circa 5.000 euro tra le varianti Sport, quelle più apprezzate sul mercato italiano, che si allarga ulteriormente per i modelli d’accesso. Infatti, per mettere in garage la IS 300h Hybrid Sport sono necessari 44.950 euro, mentre per la C 300 Hybrid Sport occorrono 50.031 euro. Chiaramente, non consideriamo la lista degli optional, che per la Mercedes è decisamente ampia, come vuole la tradizione. Si tratta dunque, di due scuole di pensiero, altrettanto valide, che mirano a sedurre gli automobilisti più esigenti con il fascino dell’ibrido.

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