Land Rover Discovery 3.0 TD6 First Edition: la prova su strada

Valerio Verdone
27 Ottobre 2017
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Elegante e imponente la nuova Discovery sa essere confortevole su strada e implacabile in off-road. Scoprite con noi la prova della più ricca delle Discovery, la First Edition, simbolo di un’esclusività inarrestabile.

La Land Rover Discovery è cambiata totalmente abbandonando lo stile essenziale della generazione precedente e attingendo a piene mani al design della sorella minore, la Sport, senza perdere di vista le proporzioni che contraddistinguono da sempre il modello più versatile della Casa britannica. Abbiamo guidato la versione più ricca, denominata First Edition, equipaggiata con il possente 3 litri turbodiesel da 249 CV.

Esterni: imponente e aerodinamica

Chi l’avrebbe detto che un’auto così grande potesse essere valida anche da un punto di vista aerodinamico? Ebbene la nuova Discovery nonostante una lunghezza di quasi 5 metri, una larghezza che farebbe invidia ad una hypercar ed un’altezza da buttafuori riesce a fendere l’aria con l’efficacia di una sportiva grazie ad un Cx di 0,33: un vero e proprio primato! Non manca uno stile personale, grazie ad un frontale composto da un paraurti importante, una calandra tutto sommato ridotta rispetto alle dimensioni generali e dei gruppi ottici capaci di slanciare l’insieme. La fiancata è sottolineata dai passaruota in evidenza, dal terzo finestrino esteso e dalla parte superiore rialzata. Mentre dietro spiccano i gruppi ottici, lo spoiler sul tetto e il porta targa sistemato sulla sinistra per distrarre l’occhio delle proporzioni della vista posteriore e renderla meno appesantita. D’altra parte, qualcosa bisognava pur sacrificare per avere sette posti sfruttabili all’interno e così i designer sono dovuti scendere a qualche compromesso sul retro della vettura. La colorazione nera poi aiuta non poco a mascherare, per quanto possibile, le dimensioni dell’auto, ma soprattutto la rende ancora più affascinante e misteriosa.

Interni: un salotto per andare ovunque

“Venghino signori e signore”, si accomodino, la Discovery non sembra una vettura convenzionale, piuttosto un palcoscenico di lusso sulla strada: si sta in alto, molto in alto, e si domina ogni zona circostante, tanto da guardare negli occhi anche gli autisti dei camion durante gli ingorghi in autostrada. Lo spazio interno è immenso, con i sedili posteriori che si trovano in posizione più alta rispetto a quelli anteriori per offrire il massimo della visibilità anche ai due passeggeri alloggiati nei sedili della terza fila. Ovviamente, tutto è modulabile in base alle esigenze: i sedili posteriori della seconda fila scorrono, possono essere ripiegati al tocco di un pulsante e quelli della terza fila possono essere chiamati in causa o rimanere annegati nel bagagliaio. Tutto avviene elettricamente mediante il display al centro della plancia o utilizzando dei tasti fisici all’interno del vano bagagli. Quest’ultimo è immenso con 1.137 litri utili in configurazione a 5 posti ed è capace di arrivare a ben 2.400 litri rinunciando anche alla seconda fila. Chiaramente, l’apertura è automatica, e nell’operazione viene fuori anche un piano motorizzato capace di sorreggere un peso di 300 kg! Per il resto i pellami e le finiture sulla First Edition farebbero commuovere persino un lord inglese, e la tonalità tabacco dei rivestimenti dell’esemplare in prova si sposa benissimo con il nero della carrozzeria, al punto che ci sentiamo di consigliarla proprio con quest’abbinamento. Non manca un sistema di infotainment all’altezza, con l’immancabile display touch da 10 pollici e, dulcis in fundo, un’app con cui gestire alcuni comandi da remoto, come ad esempio la temperatura interna e la configurazione dell’abitacolo. Per completare il quadro segnaliamo il pozzetto refrigerato posizionato sotto il bracciolo anteriore.

Al volante: regale su strada, fenomenale in fuoristrada

Delle dimensioni abbiamo già parlato, del peso no, ma vi diciamo subito che, nonostante sia sceso di ben 480 kg, grazie alla scocca in alluminio, è comunque abbondantemente sopra i 2.000 kg. L’aspetto interessante però è che la sua ripartizione è 50:50, e questo, unito alle sospensioni pneumatiche indipendenti, con geometria a doppio braccio oscillante all’anteriore e multilink al posteriore, assicura una stabilità da riferimento ed un rollio decisamente contenuto, anche se è naturale che con le sue dimensioni e l’altezza da terra si avvertono i movimenti della scocca. Questi aiutano a percepire le reazioni dell’auto, che su strada avrebbe meritato un volante di poco più diretto per essere perfetta. Ad ogni modo il lavoro svolto dagli uomini Land Rover è di spessore, e ce ne siamo accorti ogni volta che arrivava un’asperità, puntualmente digerita senza la minima ripercussione sui sedili. Le grandi ruote da 22 pollici presenti sull’esemplare provato fanno il resto, ma in fuoristrada non rappresentano la soluzione ideale, in quanto, complice la spalla più bassa, possono incorrere in fastidiose forature. Ad ogni modo, quando si mettono le ruote oltre l’asfalto il motore 3,0 litri da 249 CV e 600 Nm, ottimo su asfalto, può contare sull’apporto del nuovo sistema All Terrain 2 che si adatta anche automaticamente alla situazione con la modalità Auto, ma, volendo, si può selezionare manualmente la tipologia di terreno che ci si appresta ad affrontare. Le sospensioni inoltre, possono abbassare e alzare la vettura, consentendole di superare persino un guado di 90 cm: un record per la categoria! Ottimo il cambio automatico ad 8 marce che snocciola i rapporti consentendole di scattare da 0 a 100 km/h in soli 8,1 secondi.

Prezzo: 85.900 euro

Parlare di prezzo quando si è al cospetto di un’auto così tecnologica e ricca di contenuti è una pratica difficile o semplice, dipende dai punti di vista:  ad ogni modo gli 85.900 Euro richiesti comprendono tutti quegli accessori che rendono la Discovery First Edition un’auto totale e in grado di esprimersi con classe ed efficacia in ogni situazione.

Land Rover Discovery 3.0 TD6 First Edition: la prova su strada

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