Alfa Romeo Giulia 2.2 Turbodiesel Super automatica: la prova su strada

Valerio Verdone
10 Novembre 2016
127 Foto
Alfa Romeo Giulia 2.2 Turbodiesel Super automatica: la prova su strada

Al volante della berlina del rilancio del Marchio del Biscione con il motore diesel da 180 CV. Ecco come si è comportata la Giulia nel nostro test!

Al volante della berlina del rilancio del Marchio del Biscione con il motore diesel da 180 CV. Ecco come si è comportata la Giulia nel nostro test!

“Immensamente Giulia” cantavano le Vibrazioni qualche anno fa, una canzone che parlava di un’infatuazione giovanile, che è poca cosa rispetto al trasporto degli automobilisti per il Brand Alfa Romeo e per un modello così atteso come la Giulia. Ebbene, finalmente la nuova berlina del Biscione a trazione posteriore, che riprende il filo interrotto con la 75, anch’essa spinta dalle ruote di dietro, è arrivata in redazione, e abbiamo potuto metterci le mani sopra, percorrendo una valanga di chilometri con tutta la curiosità del caso. La versione del nostro test è una Super, 2.2 turbodiesel, dalla potenza di 180 CV e dotata di Cambio automatico ad 8 marce.

Estetica: inconfondibilmente Alfa Romeo

Vi dico la sincera verità, quando l’ho vista per la prima volta, la Giulia mi ha colpito, ma non riuscivo a percepire la sua forza stilistica nella vita reale, in mezzo al traffico, e tra le altre auto, dove si nota lontano un miglio che è un’Alfa di razza! Il trilobo anteriore è un segno distintivo irrinunciabile, e la tipica mascherina con il logo del Biscione provoca subito un effetto amarcord che invita a spingere lo sguardo anche verso i lunghi gruppi ottici anteriori e sul cofano con le tipiche nervature che partono dallo scudetto triangolare. La fiancata è pulita, levigata, con una scalfitura centrale che origina dal passaruota anteriore e termina sulla porta posteriore, ma è l’equilibrio sportivo garantito dal cofano lungo e dal terzo volume posteriore raccolto a fare la differenza. Dietro spiccano i grandi gruppi ottici, che riprendono il discorso di quelli anteriori e l’accenno di Spoiler sul baule. I cerchi in lega da 18 pollici con coperture 225/45 all’anteriore e 255/40 al posteriore (optional) sono presenti nel Pack Lusso e, insieme alle cornici delle superfici vetrate laterali cromate, e ad altri elementi, completano il quadro. Inoltre, la livrea bianco trofeo, rende la Giulia della nostra prova ancora più accattivante.

Interno: disegnata intorno al guidatore

Le Alfa Romeo sono auto fatte per essere guidate con trasporto, quindi l’impostazione di guida è sportiva, con tanto di seduta bassa che induce a distendere le gambe. Inoltre la strumentazione, con i due elementi circolari ampi e immediati nella lettura, favorisce la concentrazione, lasciando al display centrale il compito di informare il conducente sulle informazioni aggiuntive. La plancia ha un disegno decisamente azzeccato, e ingloba alla perfezione il display da 7 pollici (optional rispetto a quello di serie da 6,5 pollici), che si comanda attraverso la ormai classica rotella sul tunnel centrale. Manca il touchpad, e la possibilità di connettersi alla rete, ma il sistema multimediale della Giulia è rapido e immediato nell’utilizzo. Anche se la retrocamera (optional) non è a tutto schermo ma riguarda solamente una parte dello stesso. Non manca la manopola per gestire le modalità di guida, mentre il pulsante d’avviamento tra le razze del volante richiama certe supercar dal fascino inarrivabile. L’abitabilità è buona per 4 persone, la quinta rimane penalizzata dal tunnel di trasmissione, ma questo è un dazio che ogni alfista paga volentieri alla trazione posteriore. Ampio il bagagliaio che, con 480 litri di capacità, riesce a soddisfare diverse esigenze.

Al volante: è una vera Alfa Romeo!

D’accordo, la Giulia è bella, appaga anche nelle finiture, con il pack lusso e la plancia rivestita in pelle, ma quello che gli alfisti doc si chiedono è essenzialmente questo: come va su strada? Come reagisce la trazione posteriore? Beh, devo ammettere che era lo stesso quesito che trovava spazio nella mia testa da qualche mese. Così, non ho perso tempo, ho provato a guidarla in modalità convenzionale, l’ho persino spinta in pista con quella più sportiva, ma alla fine è stato il suo equilibrio generale a conquistarmi. Sì, perché la Giulia mi ha riportato alla mente quelle sportive che tanto ci fanno sognare, ma nello stesso tempo è stata capace di regalarmi anche un certo comfort sulle strade; quindi onore agli uomini Alfa Romeo, che hanno azzeccato in pieno l’assetto, senza renderla troppo rigida, ma comunque irreprensibile. Il sotto pelle parla chiaro: sospensioni anteriori a quadrilatero alto e posteriori Multilink a quattro leve e mezzo, inoltre l’albero di trasmissione è in Carbonio e fa risparmiare 8 kg. Così, coadiuvato da una trasmissione automatica ZF ad 8 rapporti che si comanda anche attraverso scenografici paddle dietro il volante, il 2.2 turbodiesel da 180 CV e 450 Nm spinge bene, arriva rapidamente nella parte alta del contagiri, e senza sforzo apparente fa viaggiare la Giulia fino a 230 km/h (in pista). Non male nemmeno l’accelerazione da 0 a 100 km/h, coperta in 7,1 s, ma i numeri non possono minimamente lasciar percepire il volante diretto che ti legge nel pensiero, e la tenuta che lascia percepire un telaio degno di ben altre potenze. Certo, quando si spinge, il motore si fa sentire un po’ e, essendo a gasolio, agli alti non ha una voce particolarmente seducente, ma si tratta di situazioni particolari, visto che nella maggior parte dei casi è ben insonorizzato. Comunque, al di là del suo sterzo superbo e del suo telaio da riferimento, la nuova berlina Alfa Romeo presenta anche una chicca: i freni elettroidraulici con attuatore elettrico per creare la pressione idraulica. Ecco, i veri tesori della Giulia non sono in vista, con effetti scenografici e abbaglianti legati alle ultime diavolerie elettroniche dell’infotainment, ma nascosti dalle sue forme sinuose, e vengono a galla ad ogni curva, ad ogni chilometro, e ad ogni viaggio. Così, in pista, ho scoperto che la frenata è così potente e bilanciata che si può staccare sempre un pelo più avanti, mentre l’ESP, non totalmente disinseribile (sulla Quadrifoglio si può) è così discreto che entra solamente quando non può farne a meno, ed è un reale aiuto alla sicurezza e non un fastidio, in pista, come i puristi potrebbero pensare. Quindi, considerato il suo utilizzo stradale, la scelta degli uomini Alfa Romeo, di non poterlo disattivare completamente, è più che condivisibile. Infine, nonostante le sue doti dinamiche, la Giulia, considerato anche che ha 180 CV, è persino parca, con medie nell’ordine dei 16 km/l.

Prezzo: da 43.000 Euro

La Giulia della nostra prova, con il 2.2 turbodiesel da 180 CV, nell’allestimento Super, e con il Cambio automatico a 8 rapporti, ha un prezzo di 43.000 Euro, che sale grazie agli accessori presenti. Infatti, il pack lusso, che annovera i cerchi da 18 pollici, la cornice dei vetri cromata, i retrovisori elettrici ripiegabili, gli inserti in legno di quercia, gli speaker cromati, il display tft da 7 pollici e i sedili in pelle, costa 3.600 Euro. Il pack convenience, che ingloba la pantina lato guida con specchio, le luci di cortesia sulle maniglie esterne, il vano portaoggetti sul lato guidatore e la keyless entry, viene 500 Euro. Il pack clima, con il dispositivo Air Quality System, il parabrezza atermico, le bocchette posteriori, il vano portaoggetti della plancia refrigerato, l’ingresso USB posteriore, ed il secondo ingresso USB, comporta un esborso di 250 Euro. Infine, il pack driver assistance plus, che include, tra gli altri optional, la telecamera posteriore, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il sistema di regolazione automatica degli abbaglianti ed il blind spot monitoring con rear cross path detection, ha un prezzo di 1.000 Euro. 

Alfa Romeo Giulia 2.2 turbodiesel Super in prova

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