Ferrari 488 GTB: la prova su strada

Valerio Verdone
28 Giugno 2016
214 Foto
Ferrari 488 GTB: la prova su strada

La nuova Ferrari 488 GTB, con motore bi-turbo in posizione centrale, rappresenta lo stato dell’arte per una sportiva stradale.

La nuova Ferrari 488 GTB, con motore bi-turbo in posizione centrale, rappresenta lo stato dell’arte per una sportiva stradale.

L’emozione è tanta, l’adrenalina pure, visto che fino a qualche minuto prima di ricevere le chiavi ha piovuto in maniera incessante e che l’asfalto bagnato, unito ad una coppia di ben 760 Nm a 3.000 giri, rappresentano un mix micidiale. Ma questo è il nostro giorno, programmato, atteso e ad agognato per provare la nuova Ferrari 488 GTB. Sì avete capito bene, quella turbo, che porta con sé l’eredità ingombrante della 458 e rappresenta una sfida importante per la Casa del Cavallino Rampante.

Esterni: innovazioni e richiami stilistici

La silhouette, infatti, richiama quella della 458 Italia, che noi avevamo provato qualche anno fa. Ma il tempo non è passato invano, e così il frontale è più in linea con l’attuale corso stilistico Ferrari. Ricorda il musetto di una Formula 1, almeno è quello che mi viene in mente guardando lo Spoiler anteriore con le due porzioni centrali ben sviluppate. Cambia anche il cofano anteriore, che ridefinisce la vista anteriore, ma l’elemento che ne sottolinea ulteriormente il carattere è la presa d’aria laterale, coadiuvata anche dalla maniglia della portiera, che indirizza i flussi nella maniera giusta. Non ci sono spoiler, quelli andrebbero a sporcare l’immagine, ma alla fine del lunotto posteriore c’è comunque una sorta di rialzo che viene definito Spoiler soffiato, e che divide l’aria in due direzioni per incrementare la Deportanza e ridurre la resistenza all’avanzamento. Completano il quadro i gruppi ottici posteriori di nuovo disegno ed un Estrattore di grandi dimensioni, con tanto di retronebbia centrale in stile Formula 1, ed alette mobili. Gli interventi aerodinamici hanno interessato anche le parti nascoste, come il fondo piatto con generatori di vortici.

Interni: tutto in funzione della guida

Dopo averla ammirata, finalmente, saliamo a bordo, e scopriamo la prima novità: la chiave è di quelle intelligenti, e quindi non c’è bisogno di inserirla per far partire il poderoso V8 biturbo, basta premere il pulsante colorato in rosso sul volante e il gioco è fatto. Questo è sempre pieno di tasti, per evitare distrazioni durante la guida: Manettino sulla destra, frecce sulla parte alta delle razze e ancora pulsanti per il lampeggio, per il tergicristalli e per regolare l’assetto. Sulla sinistra della strumentazione, di fianco al grande contagiri giallo, che troneggia su tutto, come a sottolineare che è quello lo strumento più importante da tenere d’occhio quando si spinge sull’acceleratore, c’è il display che mostra quanta libertà viene lasciata al guidatore a seconda della posizione del manettino, ed il lavoro dei turbocompressori. Spostando lo sguardo sulla destra invece, c’è la finestra relativa al sistema multimediale, intuitivo da consultare e con il quale si entra subito in sintonia. Per il resto, ritroviamo la commistione tra pelle e fibra di Carbonio che rende l’atmosfera sempre molto ricercata.

Al volante: un fulmine addomesticato

D’accordo, tutto è così bello e ben fatto su una Ferrari che non si vorrebbe mai smettere di ammirare ogni dettaglio, ma sulla 488 GTB c’è un altro aspetto da considerare, dietro le spalle del guidatore non c’è più il V8 aspirato della 458 Italia, ma un motore biturbo, sempre con architettura V8, sceso di cilindrata a 3,9 litri, ma salito di potenza fino a 670 CV e 760 Nm di coppia. Anche questo propulsore, come il precedente, è stato insignito del prestigioso riconoscimento Engine of The Year, grazie alle sue qualità enfatizzate dai turbocompressori twin scroll, che attingono da collettori di scarico della medesima lunghezza, e dalla coppia che presenta valori diversi in base al rapporto del cambio selezionato. Oltretutto, quando si scala marcia, le operazioni avvengono più velocemente del 40%, mentre quando si passa al rapporto superiore i tempi si riducono del 30%.

Tutto questo, sulla carta affascina, ma è solo guidando che si riesce a percepire quanto il motore turbo riesca a rendere veloce la 488 GTB. Il volante con il led che avvisano quando si arriva a limitatore dovrebbe essere obbligatorio per quanto è vorace di asfalto la nuova sportiva di Maranello, mentre la spinta è brutale, e lascia letteralmente senza fiato: non c’è un attimo di sosta nell’erogazione, e questo smentisce tutti coloro che hanno insinuato l’eventuale possibilità di avvertire un turbo-lag. Bisogna avere le idee chiare quando si spinge sull’acceleratore, perché, sulle prime, la potenza specifica cresciuta a 172 CV/litro spaventa, e arriva come uno tsunami, e poco importa se il contagiri fa segnare quota 8.000 giri rispetto ai 9.000 giri della 458 Italia, l’allungo è sempre fenomenale, fulmineo, e seppure arriva un filo più in basso di quello del precedente aspirato, è comunque proverbiale sin dalla zona bassa del contagiri e consente di avere una spinta mostruosa, sempre! Ma attenzione, questo vuol dire anche fluidità, e quindi possibilità di viaggiare in tranquillità con le marce alte, dopo tutto, l’assetto, se regolato sulla posizione più morbida degli ammortizzatori, non è niente male per un’auto del genere anche su asfalto dissestato, ma è chiaro che la 488 GTB è nata per la velocità e per regalare emozioni di guida senza precedenti.

C’è sempre qualcosa di speciale quando ci si ritrova al volante di una Ferrari, quella sensazione di essere una cosa sola con l’auto e quell’alone di leggenda che aumenta il battito cardiaco anche quando non si sta spingendo a fondo sul gas. Siamo su strada umida e la 488 GTB scalpita, non possiamo esplorare le sue potenzialità come in pista, ma lavorando con le levette del Cambio automatico a doppia frizione a sette marce, utilizzando i paddle dietro il volante, e provando i vari settaggi del manettino, per liberare, un po’  alla volta, il suo potenziale selvaggio, ecco che piano piano entriamo in sintonia con il nuovo corso turbato della Ferrari. Il sound è ancora vigoroso, più cupo, profondo, ma sempre da pelle d’oca, lo sterzo chirurgico, e il cambio, beh, una fucilata. E’ come se le sensazioni provate sulla 458 Italia fossero state amplificate, i due turbo conferiscono alla 488 GTB un potenziale prestazionale incredibile ed è come passare al livello estremo in un videogioco. Le pupille si dilatano, i sensi vengono allertati all’ennesima potenza, ed ogni piccola imperfezione dell’asfalto arriva rapida dallo sterzo, ad ogni accelerata pensi che un aereo al decollo sia poca cosa in confronto, e poi rimani sbalordito dalla precisione dell’avantreno, mai leggero, nemmeno per un istante, e sempre comunicativo; dal lavoro, straordinario, dell’elettronica; e da quel retrotreno che, se allarga, lo fa in maniera rapida ma progressiva, anzi è un piacere sentire che partecipa in modo attivo alle operazioni di guida, soprattutto sul misto stretto, dove questa sportiva da 330 km/h, sembra agile come una roadster superleggera.

Le prestazioni in accelerazione sono straordinarie, visto che bastano 3 secondi per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo, mentre la ripresa è ancora più entusiasmante con i turbo. All’inizio, la sua esuberanza quasi spaventa, poi capisci che è una potenza amica, da sfruttare con tanto, tanto rispetto, ma che può portarti nella nuova galassia delle sensazioni targate Ferrari, quelle sovralimentate!

Il prezzo della sportività estrema

Per entrare in possesso dell’ultimo gioiello V8 sovralimentato della Ferrari, occorrono 212.155 euro, una cifra importante, per carità, ma le vetture di Maranello sono delle vere e proprie opere d’arte su quattro ruote e per avere il meglio della tecnologia applicata all’auto bisogna mettere in conto un esborso adeguato ai contenuti ed al blasone, unico, di Maranello.

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