Dacia Sandero 900 TCe: prova su strada

Yves D'Alessandro
27 Dicembre 2012
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Dacia Sandero 900 TCe: prova su strada

Debutto a tre cilindri per la nuova Dacia Sandero, che si rifà il trucco arricchendosi di contenuti e tecnologia francese.

Debutto a tre cilindri per la nuova Dacia Sandero, che si rifà il trucco arricchendosi di contenuti e tecnologia francese.

Il nuovo corso stilistico della casa, introdotto di recente con il binomio Lodgy-Dokker, sta sicuramente rappresentato in tempi rapidissimi la soluzione migliore per scrollare di dosso dal marchio l’arretratezza stilistica dimostrata dalla produzione fino a poco tempo fa.

Esterni: più moderna ed attuale

Con il recentissimo restyling, la nuova Dacia Sandero si ripresenta sul mercato in una veste completamente nuova che, pur lasciando trasparire le forme e le proporzioni del corpo vettura precedente, concorre nel mettere al passo con i tempi quasi tutte le componenti dell’auto, con un risultato bilanciato e gradevole sotto tutti i punti di vista.

Parola d’ordine ridimensionare e squadrare le forme di tutti i componenti, compresi i fari e i fanalini, che ora assumono un’aspetto molto più europeo, perdendo il vezzo vagamente orientale della loro vecchia interpretazione stilistica. Gli interventi, maggiormente evidenti sul frontale, grazie al contributo di una nuova calandra, di uno scudo paraurti interamente rivisitato e di nuovi fari di tipo tradizionale con luce diurna integrata, si fanno apprezzare anche sul profilo delle fiancate, riviste nella muscolatura dei passaruota, e sulle gemme dei fanalini posteriori, meno originali ma più aggraziate delle precedenti. Una particolarità che influisce negativamente sulla silenziosità di marcia della vettura è invece l’antenna della radio. A velocità superiori ai 120 km/h se non correttamente posizionata con numerose prove e tentativi, raccomandati tra l’altro nel libretto d’uso come unica soluzione percorribile, emette un fastidioso sibilo, sicuramente eliminabile con una più attenta cura all’aerodinamica della vettura in sede progettuale.

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Interni: ora più curati

Il lavoro di affinamento estetico, riscontrabile con immediatezza all’esterno della vettura trova eguale prosecuzione anche sul cruscotto e sugli interni. La plancia e gli interni, costituiti da materiale non troppo pregiato trovano finalmente giustizia nell’istallazione a bordo del sistema Media-Nav, il navigatore satellitare con radio integrata e schermo touch screen da 7″, risulta essere un optional irrinunciabile per innalzare il livello qualitativo della vita a bordo dell’utilitaria rumena. Il quadro strumenti, ampiamente rivisto, presenta un essenziale ed utile computer di bordo che ci permette di visualizzare tutti i parametri classici di percorrenza, consumi, autonomia residua e temperatura esterna, indispensabili per ottimizzare il rendimento del nostro stile di guida. I sedili turistici e poco contenitivi, il volante regolabile solamente in altezza dalla corona troppo ampia e fina, non consentono di stare completamente a proprio agio con uno stile di guida anche solo moderatamente sportivo. Costringendo il guidatore ad aiutarsi con le gambe per rimanere ben saldo al sedile.

Dal posto guida, comunque si riesce a dominare abbastanza bene l’ambiente circostante conservando un buon margine di visibilità latero-posteriore, coadiuvata nell’esemplare provato dei sensori posteriori di parcheggio opzionali, dagli efficaci specchietti retrovisori elettrici e dalle ampie superfici vetrate del padiglione. Gli spazi di carico per i bagagli sono abbondanti e vanno da 320 a 1200 dm3, anche se il piano di carico leggermente alto e la mancanza di protezione in plastica per la battuta del portellone impediscono la quadratura del cerchio di un ambiente felicemente votato al trasporto dei vostri bagagli. Decisamente criticabile la scelta di posizionare gli interruttori degli alzacristalli elettrici in basso a centro plancia per gli anteriori e alla fine del tunnel centrale, sempre in posizione poco visibile per i posteriori. Risultato, scarsa individuabilità e praticità d’uso lontana dagli standard minimi  proposti della concorrenza.

Su strada: risparmiosa con il 3 cilindri

La nuova Sandero introduce come novità in gamma l’inedito motore 3 cilindri 12 valvole turbo benzina di 899 cc, già visto sulla nuova Clio 4 con la quale condivide il cambio ed altri componenti strutturali. Il propulsore che eroga 90 cv risulta molto più brillante e prestazionale che non sulla vetturetta francese conservando anche qui la modalità ECO, per la riduzione parziale delle emissioni e dei consumi. Grazie al peso ridotto del corpo vettura, i valori di accelerazione pari a 11,1 secondi per raggiungere100km/h sono inferiori di circa un secondo alla Clio quarta serie, con un notevole beneficio in termini di guidabilità, divertimento e disimpegno nel caos del traffico cittadino. La velocità massima dichiarata di 175 km/h paga lo scotto di ben 10 km/h in meno rispetto alla filante vettura francese, a causa di una aerodinamica molto meno spinta, anche se il valore dichiarato ci è sembrato leggermente ottimistico.

Su strada l’assetto morbido e la gommatura 185-65/15, montata sui cerchi in lega opzionali non permettono stravizi. L’andatura di riferimento è prettamente turistica con la sicurezza offerta di serie dei sistemi elettronici di tenuta e stabilità pronti a correggere ogni sbavatura della traiettoria percorsa. Lo schema delle sospensioni, anch’esso di derivazione Clio, con Mcpherson all’anteriore e ponte interconnesso, abbinato all’impianto frenante di tipo tradizionale con dischi ventilati all’avantreno e tamburi al retrotreno e al servosterzo idraulico, rappresentano quanto di più classico ed affidabile si possa richiedere ad una meccanica destinata ad una utilitaria, garantendo ormai da anni il contenimento dei costi di produzione e manutenzione, grazie alla standardizzazione di molti componenti su più modelli. I consumi dichiarati di 5,2 L/100 Km sul ciclo combinato e 6,8 L/100Km nel ciclo urbano, ci sono sembrati ottimistici, con circa due punti di scarto da noi rilevati sul dichiarato, che comunque nella maggior parte dei casi fanno sicuramente preferire nella scelta della vettura da acquistare la versione turbo diesel o GPL.

Prezzo: low cost accessoriabile a piacimento

La vettura provata, disponibile solo in allestimento Laurèate con il motore 3 cilindri TCe, parte da un prezzo base di 10.050 euro. Con gli accessori istallati: metallizzato, Media-Nav, limitatore e regolatore di velocità, kit fumatori, sensori di parcheggio, climatizzatore manuale, vetri posteriori elettrici, volante in cuoio, cerchi in lega e ruota di scorta tradizionale, il prezzo raggiunge i 12.370 euro, una cifra tutto sommato non eccessiva vista la ricchezza di contenuto ottenuta a pagamento. La nuova Sandero, oltre ad arricchirsi in sicurezza, offerta di serie con gli airbag laterali e i controlli di trazione, ha aggiunto una nutrita lista di accessori fino ad ora non previsti su una vettura posizionata nella fetta di mercato delle low cost; riuscendo in questo modo ad emergere per competere ad armi pari anche con vetture più dotate. Se si decide comunque di voler risparmiare a tutti i costi, l’entry level della gamma, la 1.2 benzina Ambiance può essere portata a casa con soli 7.900 euro

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