Toyota GT86: la prova su strada e in pista

Valerio Verdone
02 Novembre 2012
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Toyota GT86: la prova su strada e in pista

Con il suo 2 litri boxer da 200 CV e la trazione posteriore, la Toyota Toyota GT86 risveglia il gusto per la guida.

Con il suo 2 litri boxer da 200 CV e la trazione posteriore, la Toyota Toyota GT86 risveglia il gusto per la guida.

Attesa, discussa, ammirata nei saloni, la Toyota GT86 è finalmente approdata nelle concessionarie. Si tratta di un’auto che porta il buon umore, risveglia la passione per la guida e vanta un rapporto prezzo/divertimento decisamente competitivo. Appena approdata in redazione è stata sottoposta all’esame della strada, ma soprattutto a quello della pista.

Esterno: sportiva e originale

La Toyota GT86 è una sportiva, non ci sono dubbi, compatta, larga e bassa, ha una linea intrigante che attira l’attenzione anche per via di una livrea, quella arancio metallizzata dell’esemplare in prova, tanto nuova quanto appariscente. Il frontale è accigliato, con i fari che ne sottolineano l’indole dinamica, e la presa d’aria inferiore che le dona un’irresistibile espressione imbronciata. Il cofano è lungo in proporzione al resto dell’auto, mentre la coda è corta, alta, e termina con uno spoiler di piccole dimensioni che, insieme ai due grandi scarichi e al profilo estrattore, ha un notevole effetto racing. Muscolosa la fiancata, dove spiccano i passaruota e i “piccoli” cerchi da 17 pollici. Originale la presa d’aria sui passaruota anteriori che riporta il logo 86 riproposto anche nella coda. Sarà la novità, l’aspetto così lontano dalle tante auto convenzionali, ma su strada attira l’attenzione come una piccola supercar e in realtà ne ha tutte le sembianze.

Interno: pensato per la guida

L’abitacolo della GT86 ha tutto quello che serve, ma nello stesso tempo è compatto, intimo e caldo, come deve essere quello di una sportiva. I sedili sono accattivanti nel design e nei materiali, soprattutto quelli in pelle ed alcantara (optional) dell’esemplare in prova. Il volante è piccolo, come desidera chi acquista un’auto del genere, e non presenta nemmeno un pulsante che possa distrarre durante la guida, mentre la strumentazione pone in evidenza il grande contagiri per gestire al meglio il motore. La consolle centrale presenta lo schermo del sistema multimediale, del navigatore e i comandi del clima automatico. Al centro del tunnel centrale, tra i sedili anteriori, troviamo i comandi per regolare l’intervento dell’elettronica, la piccola leva del cambio, il freno a mano e i pulsanti per il riscaldamento dei sedili. Dietro ci sono due posti adatti soprattutto a due bambini, o, all’occorrenza, a dei passeggeri non molto alti. Non è facile infilarsi dietro i sedili anteriori, così come non è semplice viaggiare con uno spazio irrisorio per i piedi con il vetro posteriore a pochi centimetri dalla testa. Ma la Toyota GT86 è una 2+2 e non è pensata per fare dei viaggi con tutta la famiglia. Comunque, all’occorrenza, ha anche un bagagliaio di buone dimensioni, adatto a trasportare le valigie per il week-end.

Su strada: divertente e sicura

Lasciamo perdere le considerazioni relative agli altri aspetti della vettura e concentriamoci sulla guida, quello per cui questa vettura è stata progettata. Ho letto molto su questa auto, dall’inizio del progetto alle prime prove e devo dire che la soluzione del motore 2 litri boxer realizzato con Subaru mi ha sempre convinto. Questo motore a cilindri contrapposti abbassa il baricentro, e consente di rendere più sportiva la guida; d’altra parte, grazie alla doppia iniezione, diretta e indiretta, ha un elevato rapporto di compressione e canta che è una meraviglia. Esige che si spinga sull’acceleratore per salire subito di giri ed entrare nella zona magica, tra i 4.000 e i 7.000 giri in cui da il meglio di se. Certo, ad un popolo di automobilisti abituato alla coppia dei turbodiesel e alla prontezza di risposta dei turbo benzina ad iniezione diretta questo motore può sembrare all’antica, ma è proprio questo il bello, riscoprire quell’erogazione che premia la guida e quel sound vecchia maniera che conquista il cuore.

D’altra parte il cambio è rapidissimo, il 4 cilindri sale di giri con rapidità e non va sprecata nemmeno una goccia d’adrenalina. Rispetto alle auto moderne si ha sempre la sensazione della velocità e si percepisce tutto, anche il minimo sassolino che passa sotto le ruote, questo non vuol dire che sia scomoda, tutt’altro, ma rende bene l’idea di cosa riesce a trasmettere al suo pilota. Non serve correre, basta gustarsi l’immediatezza dello sterzo, la limitata escursione del cambio, l’appoggio a terra delle coperture 215/45 R17 e, l’azione del differenziale autobloccante meccanico Torsen che trasferisce la potenza alle ruote posteriori. Curva dopo curva, ci si rende conto che questa Toyota è estremamente appagante nella guida e si vorrebbe avere sempre la strada libera, perché è così agile nell’inserimento e così rapida in uscita, anche a controlli parzialmente staccati, che le altre vetture sembrano ferme. Certo, non bisogna esagerare, pena qualche scodata, soprattutto nelle curve strette, ma con un po’ di mestiere riprenderla è più un piacere che un problema. Semmai, ci si ritrova, anche non volendo, a guidarla con il coltello tra i denti, per sfruttare al meglio il motore e i suoi 200 CV che, vi posso assicurare, sono più che sufficienti per divertirsi, anche se non hanno il turbo.

In pista: creata per divertire

Non potevo resistere al richiamo dei cordoli e così sono tornato all’Isam di Anagni per provare su un terreno ideale, il suo micidiale tratto misto, le potenzialità della GT86. Qui non ci sono limiti di velocità, non ci sono auto che rallentano a tradimento e automobilisti distratti che parlano al telefono mentre escono dagli incroci, perciò posso sfruttare a pieno il 4 cilindri boxer e tirare bene le marce visto che la coppia massima di 205 Nm viene erogata a 6.400 giri. Siccome siamo in circuito tolgo anche i controlli per gustarmi fino in fondo l’handling di questa sportiva senza filtri. Non ci vuole molto a capire che con la GT86 ci si diverte alla grande: basta ritardare la frenata, accelerare con cattiveria il prima possibile che la coda allarga in un rapido sovrasterzo. A questo punto interviene lo sterzo, rapidissimo, a mettere le cose a posto e si va veloci verso la curva successiva. Non è un’auto scorbutica che incute timore e non va in sovrasterzo in automatico, la GT86 è affilata come un bisturi e risponde semplicemente ai vostri ordini: potete percorrere traiettorie millimetriche senza scomporla, oppure metterla di traverso.

Certo, avesse il turbo sarebbe senz’altro più impegnativa e imprevedibile, ma con il suo aspirato si guida con piacere e chi se ne importa se nei test d’accelerazione non è la più veloce in assoluto, quanto a divertimento non teme nessuna concorrente! Forse, l’unico appunto, si può fare al cambio, molto piacevole da utilizzare, tanto da non far pensare minimamente alla possibilità di prendere in considerazione l’automatico, che però, nell’uso estremo, ogni tanto tende ad impuntarsi, soprattutto nelle scalate più violente. Ma il nostro esemplare aveva pochissimi km e dopo qualche giorno la situazione è migliorata decisamente, per cui sospettiamo che dovesse solamente essere rodato. Parlando di prestazioni, la Gt86 accelera da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e tocca i 226 km/h: ce n’è abbastanza per divertirsi, mentre il consumo di circa 11 km/l si abbassa se ci si da dentro con l’acceleratore. Di conseguenza, se si tira il collo al boxer aumentano inevitabilmente le soste dal benzinaio.

Una sportiva a meno di 30.000 euro

La GT86 offre tanto e, oltre ad una meccanica di prim’ordine, presenta una dotazione interessante che annovera persino i fari bi-xeno, il clima automatico bi-zona, i cerchi da 17 pollici e la presa USB. Il tutto per una cifra inferiore ai 30.000 euro, 29.900 euro per l’esattezza (31.400 euro la versione automatica), a cui si possono aggiungere pochi optional come gli interni in pelle con i sedili riscaldabili per ulteriori 1.500 euro, il navigatore satellitare per altri 650 euro, i sensori di parcheggio posteriori per 417,50 euro e il sistema audio JBL per 1.370 euro. Ovviamente, è possibile personalizzarla con gli stickers adesivi, ma non si tratta di accessori indispensabili.

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