Mercedes Classe E Coupé: il test drive

Redazione
12 Giugno 2009
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Mercedes Classe E Coupé: il test drive

La prova su strada della Mercedes Classe E Coupé, la nuova gran turismo di Stoccarda

La prova su strada della Mercedes Classe E Coupé, la nuova gran turismo di Stoccarda

La E che fa rima con coupé. Si chiama Mercedes Classe E, ma sono scherzi del naming, perché la versione Coupé della berlina di Stoccarda è un’auto radicalmente differente dalla berlina lanciata da qualche mese in una veste completamente rinnovata.

Ad accomunarle molti stilemi, a partire dal taglio dei fari, l’elemento che dona “il volto” ad un’auto, e poco altro. Ma poi il padiglione inclinato all’indietro, il giro porte, lo sviluppo della parte posteriore e i paraurti rimodellati (al posteriore c’è anche un accenno di diffusore) danno alla E Coupé un profilo “acquattato” in attesa delle alte velocità e rendono alla nuova due porte tedesca un look piuttosto armonico e riuscito.

La parte più interessante è però nell’abitacolo, in configurazione 2+2, ma lo spazio per i passeggeri posteriori è tanto soprattutto per le gambe, anche se i più alti risultano un po’ sacrificati dall’inclinazione del tetto. Ma del resto siamo su una coupé e l’attenzione è tutta spostata sul davanti, dove spiccano una volta aperte le portiere gli splendidi sedili sportivi in pelle nera di cui è dotata la nostra Mercedes E Coupé 350 CDI in allestimento Avantagarde che abbiamo provato in Versilia.

La seduta è bassa, i fianchi sono pronunciati e il poggiatesta integrato fa molto…racing. Inoltre le possibilità di regolazione sono come al solito millimetriche, per cui trovare l’assetto giusto al posto guida è un affare facile facile. Molto bello anche il volante di foggia sportiva, in pelle a tre razze con appoggiapollici pronunciati, mentre la plancia differisce dalla berlina con un layout più raccolto, sebbene simile nei materiali e nel design.

Nonostante la postura sportiva ma comoda, l’abitacolo dà subito una impressione di ariosità grazie anche all’assenza del secondo montante e la visibilità del lunotto posteriore è buona, anche se non proprio perfetta per via dell’inclinazione del tetto. In compenso la capacità del bagagliaio è ottima e non implica sacrifici di sorta per per una beve vacanza.

Avviamo il motore, che sulla E Coupé 350 CDI è il V6 turbodiesel da 3.0 litri di ultima generazione con tecnologia BlueEfficiency, e partiamo. Nei primi metri saggiamo il lavoro dello sterzo e del cambio 7G-Tronic, entrambi molto morbidi nell’azione e più diretto il primo rispetto alla versione a tre volumi e quattro porte.

Il banco di prova più adatto e divertente è però l’autostrada, perché se in città si apprezzano le doti del cambio automatico e i ben 540 Nm di coppia, è nelle percorrenze veloci che possiamo saggiare l’allungo di questo propulsore che, per inciso, è inesauribile.

Facile infatti farsi prendere la mano, anzi il piede, perché il V6 mantiene fede alle promesse fatte da Stoccarda: i 231 CV si sentono tutti e complice la velocità del cambio, soprattutto in modalità “Sport”, non è difficile raggiungere velocità “extra codice” quasi senza accorgersene. Ottimo anche il comfort acustico a tutte le velocità: pare che il lavoro svolto sull’aerodinamica (0,27 il Cx) e l’insonorizzazione funzionino davvero bene.

La E Coupé alla prova della pista

Certo, l’assorbimento delle asperità è leggermente inferiore a quello della berlina, ma la taratura delle sospensioni filtra ottimamente tutte le irregolarità, tanto che nei curvoni veloci affrontati allegramente si vorrebbe un po’ più di rigidità.

La E Coupé non è certo una vettura pistaiola eppure…l’abbiamo provata in pista. Uno scherzetto dei ragazzi della scuola di pilotaggio 4Wheels che ci hanno accompagnato durante questo test e voluto far provare il suo comportamento in condizioni limite.

Sede della nostra prova è un kartodromo piuttosto veloce con molti tornanti, dove abbiamo potuto saggiare le doti sullo stretto del telaio e delle sospensioni che si sono dimostrate all’altezza del compito ed anzi in grado di supportare molti più cavalli. La E Coupé salta tra i cordoli senza scomporsi e passa sulle irregolarità senza che si avverta nessuna vibrazione, mentre i freni pur strapazzati per bene non si sono dimostrati per niente affaticati.

Piuttosto si nota una tendenza al sottosterzo nei tornanti più stretti, il che rende la coupé tedesca più sicura su strada, perché a ricomporre il posteriore nel caso di sbilanciamenti ci pensa egregiamente l’ESP.

Ma è un comportamento che andrebbe confermato anche disponendo dei comandi al volante, un optional ottenibile senza sovraprezzo, perché il nostro esemplare ne era sprovvisto. Un handicap che rende un po’ difficile l’inserimento al limite nelle curve più strette, perché magari il rapporto inferiore non si inserisce quando si vorrebbe e non si può fare affidamento sul freno motore.

Piuttosto la E Coupé è una vettura votata al turismo, va benissimo anche senza bilancieri al volante e con i cerchi da 17″, e per chi vuole un assetto più “seduto” c’è comunque il cerchio da 18″ o il pacchetto sospensioni AMG, le cui doti però raramente possono essere provate nell’uso normale.

Ultimo capitolo: il prezzo. 56.250 euro sono un bell’investimento anche se si è ricambiati da un’auto veramente completa (per gli appassionati di tecnologia: COMAND APS DVD con schermo LCD 16:9 da 7″, radio, lettore CD audio e DVD video, Music Register HD 6GB, slot PCMCIA, navigatore Satellitare con cartografia su hard disk, vivavoce Bluetooth e Voicetronic integrato) e di qualità indiscutibili. Cioè 3350 euro di differenza dalla pari grado E berlina. Si può scegliere fra le due, è solo questioni di gusti o esigenze.

Test drive Mercedes Classe E Coupé

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