Mitsubishi Outlander PHEV: la prova su strada

Cesare Cappa
09 Giugno 2015
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Mitsubishi Outlander PHEV: la prova su strada

Il suv nipponico si presenta nella sua edizione più ecologica. Tre motori a difesa dei consumi e delle basse emissioni.

Il suv nipponico si presenta nella sua edizione più ecologica. Tre motori a difesa dei consumi e delle basse emissioni.

È un suv che sposa in pieno la corrente “verde” che sta contagiando diverse amministrazioni comunali. La Mitsubishi Outlander PHEV è un modello di vettura ibrida, ma sfrutta il potenziale di questo sistema in maniera alternativa. Precedenza all’elettrico, quando l’endotermico svolge (quasi) esclusivamente il compito di supporto.

Mitsubishi Outlander PHEV: pulito e funzionale

Come prima, più di prima. La Mitsubishi Outlander PHEV conserva la consueta sobrietà anche in edizione ibrida. I cerchi da 18 pollici danno forse una “cadenza” più sportiveggiante, ma la realtà dei fatti è che solo ciò che sta sottopelle a differenziare la PHEV dalle altre Outlander. Lo stesso dicasi per la vita di bordo. Lo schema Motore ibrido: caratteristiche, pro e contro Plug-in sottrae qualche litro al bagagliaio, la cui capienza rimane in ogni modo più che accettabile: 463 litri in configurazione cinque posti. Al tal proposito lo spazio in abitacolo è uno dei punti di forza di questa Mitsubishi ecocompatibile. Una qualità che non muta anche quando si fa il “pieno” di occupanti. Nessuno “toglie” centimetri ai propri compagni di viaggio.

Nonostante una forte componente digitale e una conformazione della plancia tipicamente “giapponese”, l’interazione uomo-macchina sembrerebbe rapida ed immediata. Non c’è alcun contagiri, perché non serve. E se il design non brilla per stile così come la scelta delle plastiche, almeno l’idea di funzionalità si percepisce subito.

Mitsubishi Outlander PHEV: l’ibrido al comando

La Mitisubishi Outlander PHEV elabora un concetto di vettura ibrida forse non completamente nuovo, ma sicuramente ricco di spunti tecnologici. L’ingegneria che si cela sotto il suv giapponese è composta da due motori elettrici e da uno a combustione interna. Ciascuna unità elettrica “presiede” un asse. In questo modo si realizza la trazione integrale made in Mitsubishi. Sia il propulsore collegato alle ruote anteriori sia quello alle ruote posteriori, hanno 82 cavalli di potenza. La motorizzazione a benzina è un due litri capace di 121 cavalli, che rifornisce sostanzialmente un generatore, che alimenta il pacco batterie agli ioni di litio oppure, in funzione della specifica situazione di carica del complesso ibrido, può mandare la corrente direttamente al motore elettrico anteriore. Il 2.0 a benzina può essere messo in connessione con le ruote tramite la chiusura di una frizione. Situazione che si rende necessaria quando il livello di carica è pressoché nullo oppure si necessita di una maggiore spinta. L’architettura della Mitsubishi Outlander PHEV dovrebbe così garantire 204 cavalli di potenza complessiva, ma soprattutto 1,9 l/100 km di carburante e 44 g/km di CO2. Dati più virtuali che reali, complici i 50 km di autonomia “elettrici”. Ovviamente sono a disposizione di chi siede al volante diverse modalità di guida: da quella per ricaricare le batterie in movimento, a quella per preservare lo stato di carica. Il sistema plug-in di Outlander PHEV prevede tempi di ricarica variabili: dalle 5 ore con presa casalinga da 220V, fino ai 30 minuti per l’80% dell’energia dai sistemi rapidi.

Mitsubishi Outlander PHEV: il test drive

Di solito, quando si inizia con l’affermare che una vettura sia particolarmente comoda, è perché si vuole celare chissà quale mistero. Ma la realtà è che la Mitsubishi Outlander PHEV sia particolarmente comoda. Nessun pregio, nessun difetto. Un’auto conforme alla sua funzione di suv spazioso e confortevole. Lo sterzo non ha un “taglio” sportivo, ma non si perde in giri “a vuoto”. La taratura privilegia le manovre piuttosto che le traiettorie, sposando appieno lo spirito di Mitsubishi Outlander PHEV. Il complesso ibrido non la rende una vettura leggera e l’assetto “marca” Rollio e beccheggio quando si forza la mano. Un frangente, quest’ultimo, che generalmente non interessa chi sposa la filosofia ambientalista, propenso ad essere rilassato anche al volante. La spinta della “compagine” ibrida non è così fluida come ci si aspetterebbe, “spezzata” nel passaggio endotermico. Si tratta a dire il vero solo di una sensazione. Di fatto, i 50 km di autonomia in elettrico dichiarati, dovrebbero essere sufficienti a soccombere alle necessità urbane quotidiane, se non addirittura settimanali.

Mitsubishi Outlander PHEV: il prezzo

La tecnologia ha un prezzo e di conseguenza anche le velleità ecologiche si devono regolare secondo questo concetto tanto semplice, quanto fondamentale. La Mitsubishi Outlander PHEV si mette al servizio del pubblico green a partire da 44.900 euro. Nel “pacchetto” offerto dal monovolume Motore ibrido: caratteristiche, pro e contro troviamo il climatizzatore automatico bizona, i cerchi in lega da 18 pollici, i gruppi ottici anteriori allo Xeno e la videocamera posteriore. Questo vale per il modello “classificato” come Instyle, mentre il passo successivo ha la denominazione Instyle Diamond (48.900 euro). Sale a bordo il sistema Bluetooth, l’impianto hi-fi assume i connotati di una sala da concerto e il portellone del bagagliaio si apre automaticamente. L’equipaggiamento successivo, il “Premium Pack” (49.900), mette in conto pure il cruise control adattativo e il dispositivo di frenata “predittiva”.

Mitsubishi Outlander PHEV in prova

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