Ferrari 458 Spider: la prova su strada

Valerio Verdone
30 Luglio 2012
135 Foto
Ferrari 458 Spider: la prova su strada

Abbiamo provato sui colli modenesi la Ferrari 458 Spider: tutto il fascino del Cavallino in una sportiva pensata per la guida en plein air.

Abbiamo provato sui colli modenesi la Ferrari 458 Spider: tutto il fascino del Cavallino in una sportiva pensata per la guida en plein air.

Ci sono auto costruite per correre, altre per emozionare, altre ancora per sognare. La Ferrari 458 Spider è fatta per proiettare il guidatore in una dimensione superiore, dove le leggi della fisica vengono piegate ai voleri di chi impugna il volante.

Ma è anche la sportiva a cielo aperto più affascinante del momento. E vederla lì, parcheggiata nella sede della Ferrari a Maranello, con la sua inconfondibile livrea rossa e i cerchi bruniti, è stato un vero e proprio tuffo al cuore. Seducente come poche, bassa, filante e scolpita dal vento, la versione aperta della 458 Italia ci ha conquistato al primo sguardo.

Esterni: uno show sia aperta che chiusa

Prima di salire a bordo l’abbiamo guardata e riguardata (voi potete ammirarla nella nostra galleria di immagini): il frontale lo conoscevamo già, è quello della sorella chiusa, con tanto di sguardo accigliato per via del cofano anteriore che prende delle pieghe intriganti in prossimità dei gruppi ottici e le sempre affascinanti alette inferiori che rimandano ai concetti aerodinamici della F1, mentre i gruppi ottici, con la loro forma allungata e il loro design moderno hanno fatto invecchiare di colpo i canoni estetici di molte sportive. La fiancata così come la vista di 3/4 posteriore ricorda le mitiche Ferrari anni ’70 e ’80 per via dei montanti posteriori che scendono lasciando in vista il piccolo lunotto rettangolare. Non c’è la “finestra” che nella versione coupé consente di ammirare il V8 4.5 in tutto il suo splendore, ma la copertura dall’andamento a freccia che origina dai gruppi ottici e arriva verso l’abitacolo possiede delle deliziose aperture per l’aria dallo stile classico.

Insomma, la 458 Spider è dannatamente moderna e affilata, ma è impreziosita da elementi che arricchiscono la linea con piacevoli accenni retrò. Il tetto ripiegabile in alluminio poi, è una vera e propria opera d’arte: si ripiega nel tempo record di 14 secondi e occupa solamente 100 litri (contro i 150/200 litri necessari alle altre coperture rigide). Inoltre, pesa 40 kg in meno dei tetti rigidi tradizionali e 25 kg in meno in confronto alle capote in tela. Ma non è tutto, con la sua struttura indeformabile alle alte velocità consente di viaggiare nel massimo comfort acustico alla stregua di una coupé. Una volta ripiegato poi, con il lunotto in vetro che si posiziona automaticamente ad 1/3 della sua altezza massima, consente di guidare in totale libertà senza subire l’azione di fastidiosi vortici generati dall’aria.

Interni: un capolavoro di ergonomia

Il momento tanto atteso è arrivato, ci consegnano le chiavi della 458 Spider e ci accingiamo a salire a bordo di questo bolide a cielo aperto. L’abitacolo ha degli abbinamenti che difficilmente ritroveremo su un’altra vettura analoga perché in Ferrari ogni cliente sceglie le finiture e i materiali che preferisce, ma non possiamo fare a meno di notare le finiture in carbonio che impreziosiscono la plancia, il volante, i pannelli porta e il tunnel centrale. La posizione di guida è perfetta, con il sedile comodo e avvolgente e il volante verticale. Quest’ultimo sembra più un comando da F1 che uno sterzo tradizionale per via dei numerosi pulsanti come quelli per le frecce, per l’accensione, e l’immancabile manettino. Ci sono anche i tasti per il lampeggio, per variare l’assorbimento delle sospensioni ed un pulsante dedicato ai tergicristalli.

Sulle prime tutto ciò potrebbe generare un po’ di confusione, ma utilizzare il volante risulta più semplice di quello che sembra e così ci si ritrova a smanettare con i comandi sentendosi un po’ Massa un po’ Alonso. La strumentazione con il grande contagiri al centro è studiata per tenere tutti i parametri sotto controllo e così nel quadrante di sinistra possono apparire a scelta i valori che cambiano in base alle diverse posizioni del manettino, un disegno dell’auto con colori variabili che indicano quando si raggiunge il range ideale per l’utilizzo della vettura o quando è necessario rallentare per ripristinare le condizioni ottimali, o più semplicemente il tachimetro per avere sempre sotto controllo la velocità. Noi consigliamo quest’ultimo visto che i km/h aumentano molto in fretta e gli autovelox sono sempre in agguato.

A destra si possono osservare le informazioni del sistema multimediale e del navigatore con una sorta di manopola dal funzionamento molto intuitivo al di sotto della quale ci sono i comandi della climatizzazione. Il tunnel centrale presenta i pulsanti per effettuare la partenza lanciata, per inserire la retro e per viaggiare in modalità automatica. Completano il quadro il grande pulsante dell’hazard, i comandi per i finestrini, quello per aprire e chiudere il tetto in alluminio e quello per variare l’altezza del lunotto posteriore. Si sta bene dentro questa Ferrari e una volta saliti non si vorrebbe mai scendere. Volendo c’è anche un pozzetto anteriore e una piccola panchetta posteriore per caricare i bagagli per un week-end, ma francamente il pensiero è catturato da altre sensazioni, altri stimoli, altre emozioni.

Su strada: l’insostenibile leggerezza dell’essere

Quando si preme il pulsante Start la Ferrari 458 Spider prende vita attraverso la voce forte e rassicurante del suo V8 da 4,5 litri, il primo respiro mette subito le cose in chiaro e avverte immediatamente sulle potenzialità di questo propulsore che nel 2011 è stato insignito del prestigioso premio “International Engine of the Year”. Nella Spider le bocche d’aspirazione non sono più posizionate a metà vettura come nella coupé, ma trovano posto nei pressi dello spoiler posteriore e tutto questo ha reso necessario l’intervento dei tecnici per ridefinire la linea d’aspirazione. Sono dettagli importanti, che si scoprono strada facendo, quando, anche a cielo aperto si può godere pienamente della splendida sonorità del V8 di Maranello.

Ad ogni modo concentriamoci sulla guida, sull’esperienza pura, che poi è il punto di forza di un’auto che ha tutte le carte in regola per essere definita leggendaria. Già dalla partenza, con il manettino in posizione Wet (controlli elettronici completamente inseriti), il motore urla note di piacere ad ogni pressione sull’acceleratore, lo sterzo è leggero come quello di una citycar e le sospensioni assorbono le asperità senza mettere a rischio le vertebre dei passeggeri. Insomma, la 458 Spider è sorprendentemente comoda, mette suo agio il guidatore e in città si muove con disinvoltura a patto di non trovarsi nelle svolte strette o nel mezzo di incroci impegnativi, perché la visibilità di 3/4 posteriore non è delle migliori per usare un eufemismo. Ma la città non è quello che si dice il suo ambiente preferito, così lasciamo che il tetto ritorni nel suo alloggiamento e ci dirigiamo in collina, nei pressi di Zocca per guidare la 458 Spider nel suo habitat naturale: le curve.

Spostiamo il manettino in posizione Race e non appena la strada è sgombra, viene fuori l’anima ribelle della 458 Spider, il suo spirito libero e la sua proverbiale capacità di divorare i tornanti. Ecco, dopo qualche chilometro tra curve e controcurve accade la magia: la guida si trasforma in una danza, il telaio diventa prodigo d’informazioni e lo sterzo assume le sembianze di un goniometro per disegnare traiettorie perfette. La fiducia è tale che passiamo alla penultima posizione del manettino, escludiamo il controllo della trazione e lasciamo solamente quello della stabilità che comunque è sempre molto permissivo. La guida subisce un ulteriore salto in avanti a livello qualitativo con la 458 Spider che in uscita dalle curve più strette, quando si spinge prima del solito sull’acceleratore, si esibisce in gustosi sovrasterzi perfettamente controllabili con il gas ed il volante.

E’ a questo punto che ti rendi conto del cambio a doppia frizione a 7 marce è così veloce e nello stesso tempo così dolce, tanto da essere sempre al tuo fianco senza interferire nella guida; dei freni carboceramici così pronti da favorire lo spostamento degli organi interni in avanti quando si pesta sul pedale e delle sospensioni magnetoreologiche che sfruttano le variazioni delle proprietà del fluido sensibile al campo magnetico generato all’interno degli ammortizzatori per controllare lo smorzamento degli stessi. Quando la strada diventa più tortuosa si può spingere il pulsante che rende più morbido l’assetto e continuare a divertirsi, perché questa Ferrari trasforma ogni strada in salita e piena di tornanti in un luna park senza confini e acquista velocità con una rapidità da fare invidia a qualsiasi tipologia di montagne russe. Il V8 da 570 CV tocca quota 9.000 giri, si avete capito bene, e possiede un’elasticità impressionante, anche la coppia di 540 Nm, disponibile a 6.000 giri, sembra arrivare molto prima, con le spie luminose sul volante che si accendono in sequenza suggerendo il momento giusto per cambiare marcia.

Tutto è sincronizzato alla perfezione al punto di arrivare ad ipotizzare che questa vettura sia stata costruita intorno a te e alla tua tipologia di guida. In realtà la 458 Spider ha la capacità di adattarsi ad ogni guidatore mettendolo a suo agio e perdonandogli eventuali intemperanze. Niente a che vedere con le Ferrari di una volta? Quelle nude e crude? Beh non proprio, perché questa Spider conserva il fascino e il coinvolgimento dei modelli mitici del Cavallino, rendendo nel contempo fruibili ad un pubblico più ampio le sue super prestazioni che parlano di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in un tempo inferiore ai 3,4 secondi, di un’accelerazione da 0 a 200 km/h in meno di 10,8 secondi e di una velocità massima di 320 km/h.

Ovviamente, non pensate che la 458 Spider sia una vettura facile, perché il suo equilibrio e la sua comunicatività, uniti a dei limiti elevatissimi, esigono attenzione, concentrazione e perizia, soprattutto quando si esplora la parte alta del contagiri. Sottovalutare le sue reazioni, fidarsi troppo del suo retrotreno potrebbe essere rischioso perché se non si interviene al momento giusto, ogni correzione potrebbe richiedere più spazio di quanto la sede stradale possa offrirne con tutte le conseguenze del caso. Per questo consigliamo di esplorarne i limiti solamente in pista, dove i più coraggiosi potranno anche tentare di disinserire il controllo di stabilità. E’ difficile scendere dalla Spider. E le scottature sulla fronte rappresentano il piacevole ricordo di 8 ore di guida a cielo aperto.

Il prezzo dell’esclusività

Per vivere il sogno a cielo aperto attraverso questa Ferrari straordinaria sono necessari 226.875 euro, optional e allestimenti speciali a parte. Una cifra considerevole, che consente di acquistare una delle vetture più coinvolgenti tra quelle in commercio, ma soprattutto una delle Ferrari più emozionanti e affascinanti mai costruite.

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