Pianino col “ruotino”! Vantaggi, svantaggi e consigli sul ruotino di scorta

Leopoldo Canetoli
18 Aprile 2009
Pianino col

Il ruotino di scorta è un equipaggiamento sempre più diffuso. Tutto quello che c’è da sapere se la vostra auto ne è dotata

Il ruotino di scorta è un equipaggiamento sempre più diffuso. Tutto quello che c’è da sapere se la vostra auto ne è dotata

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A portarlo agli onori della cronaca, si fa per dire, è stato un calciatore che ha rischiato la vita in un incidente stradale di notevoli proporzioni, quando si è schiantato con la sua supercar in autostrada qualche anno fa. Per fortuna i sofisticati sistemi di sicurezza passiva hanno ben funzionato, e il nostro eroe se l’è cavata solo con un enorme spavento, ed ha continuato a correre dietro al pallone negli stadi.

La colpa dell’incidente fu attribuita al “ruotino” o meglio all’uso non proprio corretto della vettura sulla quale era stata installata questa speciale ruota di scorta, di dimensioni limitate (lo dice la parola stessa) che ormai gran parte dei costruttori usa in primo equipaggiamento. In realtà il ruotino, chiamato a sostituire un pneumatico forato, è una soluzione di emergenza che richiede una guida particolarmente attenta, e una velocità massima non superiore agli 80 km/h. Limite velocistico che molto probabilmente il calciatore di cui sopra non conosceva e che, evidentemente, non ha mantenuto.

Forature in agguato ogni 40.000 km

Ma in realtà quanti sono gli automobilisti che sanno di avere questa soluzione adottata per la loro vettura, e quanti rimangono sconcertati, all’atto di cambiare una ruota, nello scoprire che la ruota di scorta è un ruotino! Bisogna subito dire che, per fortuna, le forature sono divenute un fatto raro, perchè è sempre più difficile incappare in chiodi, viti, piccoli particolari metallici che possano provocare danni seri ai pneumatici.

Secondo le più recenti statistiche mediamente si fora ogni 40 mila chilometri; perciò molti automobilisti non hanno mai provato a cambiare una ruota. Ma lo stato degli asfalti non è migliorato, con la conseguenza che, se non si incappa nel malaugurato chiodo, ci si può trovare lo stesso con la gomma squarciata magari da una buca, o tagliata per un parcheggio un po’ troppo vicino a un marciapiede…

Perché il ruotino?

Ma perché sono sempre di più le Case automobilistiche che adottano questa soluzione del ruotino? Le ragioni sono diverse. Certo, il fatto che le forature sono un caso sempre più raro induce a scegliere questa soluzione estrema della piccola ruota. Ma i vantaggi per il Costruttore sono diversi. Innanzitutto minor peso da trasportare, e Dio solo sa quanto i progettisti siano ora attenti a questi risparmi. Poi la possibilità di avere più spazio a disposizione nel bagagliaio, la possibilità di realizzare carrozzerie più filanti, quindi ragioni estetiche ed economiche.

In qualche caso necessità strutturali, come per certe supercar (ricordiamo Porsche, Ferrari, Lamborghini)  che montano ruote di dimensioni differenti all’avantreno e al retrotreno, e di dimensioni considerevoli. Probabilmente sono state queste Case a ricorrere per prime a queste soluzioni (Porsche ha cominciato nel 1973), che qualcuno ha già superato con l’utilizzazione in primo equipaggiamento di pneumatici “run flat” (che funzionano anche forati, a pressione zero) come la General Motors sulla Corvette, mentre altri hanno addirittura…dimenticato la ruota di scorta e hanno fornito l’automobilista di una bella bomboletta “gonfleur” (Ferrari e Lamborghini). Anche dal punto di vista dei furti il ruotino non invoglia i ladri a forzare il cofano di un’auto nuova: ma la ragione principale è che, alla fin fine, il ruotino costa meno alle Case come primo equipaggiamento.

Tra l’altro il ruotino montato dimostra una ottima silenziosità, e questo è certamente pericoloso perché invoglia l’automobilista a superare il limite di velocità imposto (che ricordiamo è di 80 km/h, come si può leggere stampigliato sul fianco del pneumatico) e a rischiare sul piano della stabilità, che con tre ruote normali e una “ristretta” è quanto mai precaria.

I test dimostrano che…

Una nota rivista del settore ha voluto realizzare, qualche tempo fa, una prova molto seria di questa “mini” ruota di scorta installata su cinque auto diverse, montata sia sull’asse anteriore che alternativamente su quello posteriore, su asciutto e bagnato.

Ne sono emersi risultati sconfortanti sul piano della stabilità, per cui il ruotino è stato assolto con riserva. Dall’esame dei risultati, al termine di una semplice prova di slalom tra i birilli, è emerso che nessuna delle vetture impiegate poteva considerarsi in condizioni di sicurezza con il ruotino montato. A seconda che  il montaggio fosse anteriore o posteriore si sono sempre verificati fenomeni di sottosterzo o di sovrasterzo controllabili soltanto grazie alla perizia del tester e allo spazio a disposizione.

Tutto questo a una velocità di soli 60 chilometri orari! In più si corre facilmente il rischio di perdere il controllo e c’è anche la possibilità di stallonare il piccolo pneumatico che non è in grado di reggere a sollecitazioni laterali accentuate.

Da questo interessante test è emerso che le vetture a trazione anteriore se montano il ruotino all’asse anteriore se la cavano meglio rispetto a quelle con trazione posteriore. E’ infatti emersa una difficoltà intrinseca introdotta dalla trazione posteriore, e forse è proprio per questo che nessuna delle ormai poche berline con ruote posteriori motrici è dotata di ruotino.

In definitiva, il consiglio per l’automobilista che monta il ruotino a guidare con molta attenzione e andare molto piano, raggiungendo gli 80 km orari solo in rettilineo. Nelle curve è bene mettere in preventivo la possibilità di perdite di aderenza e di sbandate non sempre facilmente controllabili.

E alla fine il consiglio vincente: andare al più presto da un gommista per riparare la gomma e sostituire il ruotino. Che dovrebbe rimane solo come una drammatica emergenza.

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