Da 0 a 100: i numeri del GP di Cina

Valerio Verdone
18 Aprile 2016
Da 0 a 100: i numeri del GP di Cina

Dalla sfortuna di Hamilton alla gioia di Rosberg passando per il battibecco tra Vettel e Kvyat.

Dalla sfortuna di Hamilton alla gioia di Rosberg passando per il battibecco tra Vettel e Kvyat.

Ci sono le telecronache, ci sono le sintesi, ci sono le opinioni. Ma da oggi c’è anche “Da 0 a 100”, la nuova rubrica di Motori.it che nasce per raccontare la Formula 1 in modo differente. Non freddi numeri, ma un format tutto nuovo per analizzare il Gran Premio da un punto di vista inedito e irriverente. Le cifre più significative che hanno caratterizzato la gara – da 0 a 100 appunto – non sono altro che lo spunto per commenti sopra le righe e considerazioni non molto politicamente corrette. Insomma, qui troverete il motorsport raccontato senza filtri e senza freni, come in un’accelerazione… da 0 a 100.

 

Archiviato il terzo Gran Premio della stagione in Cina, con Rosberg che chiude vincitore per la terza volta consecutiva, andiamo a snocciolare i numeri di questa competizione.

0 – I giri di Hamilton nelle qualifiche. Il campione in carica non è riuscito a completare una sola tornata tradito dai problemi tecnici occorsi alla sua Mercedes, mentre un raggiante Rosberg filava via come un missile verso la pole position. Sembra che, dalle parti di Stoccarda, i ruoli si siano invertiti in questo inizio stagione. Si chiama Karma?

1 – La posizione di Rosberg sotto la bandiera a scacchi, con il tedesco che è sempre più leader del campionato e se la ride mentre Hamilton rimane nelle retrovie e le Ferrari giocano all’autoeliminazione. Pilota tedesco su macchina tedesca: Deutschland über alles.

2 – Il numero delle Ferrari coinvolte nell’incidente durante la partenza. Due su due è un bel punteggio pieno. Peccato che il gioco sia quello sbagliato. Un Raikkonen incolpevole viene preso in pieno da Vettel, che poi ha pensato bene d’incolpare Kvyat dell’accaduto.

3 – I giri che portano Ricciardo dalla gloria alla delusione più profonda con l’australiano che era riuscito a conquistare la leadership della gara, per poi ritrovarsi improvvisamente 17esimo dopo una foratura beffarda.

4 – Il voto che darebbe la maestra a Sebastian Vettel, che è salito sul podio in seconda posizione, ma ha incassato nell’ordine: le critiche di Marchionne, di Arrivabene, di Raikkonen e, persino, le frasi da bullo irriverente di Kvyat!

5 – Il numero del giro in cui entra la safety car e scatena il caos in pista, con piloti che si sorpassano nella corsia d’accesso ai box, confusione generale, manco fosse stato dichiarato lo stato d’assedio.

6 – Le vittorie consecutive di Rosberg dalla fine del 2015, una serie di successi che fanno riflettere e gettano nello sconforto Hamilton, sempre più smarrito in questa prima fase del campionato 2016, tanto da intraprendere il cammino di Santiago per ritrovare se stesso.

7 – La posizione sotto la bandiera a scacchi di Hamilton, superato da Ricciardo, da Raikkonen, e rispedito più volte nel retrotreno della sua monoposto persino da Massa che su una Williams poco a suo agio con le gomme procedeva come l’uomo col cappello.

12 – Gli scambi di battute tra Kvyat e Vettel prima di salire sul podio, con il russo che ha iniziato la discussione e poi non ha mostrato il minimo timore reverenziale nei confronti di Vettel, al punto che il tedesco ha accusato il colpo ma alla prossima occasione, è matematico, lo sbatte fuori, perché ride bene chi ride ultimo!

36 – I punti di vantaggio di Rosberg su Hamilton, roba che se al prossimo appuntamento il figlio d’arte rimanesse a guardare la gara in TV ed Hamilton vincesse, sarebbe ancora primo in classifica e con un buon margine.

53 – I punti che separano la Mercedes dalla Ferrari nella classifica riservata ai Costruttori. Come dire: un’eternità!

56 – I giri di gara del gran premio di Cina, dove Rosberg nelle soste ai box aveva un vantaggio tale da potersi fermare per un caffè corretto.

75 – I punti accumulati da Rosberg, roba che tocca fermarlo, e in fretta, per non ammazzare il campionato. Così, Hamilton starebbe pensando ad uno scambio segreto di power unit, e Vettel sarebbe persino disposto a perdonare Kvyat se alla prossima partenza prendesse di mira il figlio d’arte.

100 – I pensieri che ronzano nella testa di Hamilton e di Vettel, con 7 mondiali in due ed alle prese con una classifica più misera di un cestino da picnic saccheggiato dall’orso Yogi.

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