F1, GP Hockenheim: a Nico Rosberg la pole position

Francesco Giorgi
30 Luglio 2016
F1, GP Hockenheim: a Nico Rosberg la pole position

Pole numero 27 per Rosberg nel GP di casa, davanti ad Hamilton. Red Bull in seconda fila, Ferrari quinta e sesta con Raikkonen e Vettel.

Pole numero 27 per Rosberg nel GP di casa, davanti ad Hamilton. Red Bull in seconda fila, Ferrari quinta e sesta con Raikkonen e Vettel.

Il Campionato ha doppiato il giro di boa: il circus della massima Formula, giunto alla dodicesima prova del 2016, si trasferisce a Hockenheim, uno dei tracciati storici della serie iridata, che segna il 50. appuntamento con la nuova motorizzazione turbo – ibrida. Situato vicino alla cittadina di Hockenheim (nel nord del Baden – Wurttenberg), il circuito, uno dei più veloci del Campionato, venne costruito nel 1932. Finora Hockenheim ha ospitato 35 edizioni del GP di Germania di F1, alle quali sono da aggiungere 12 tappe del GP di Germania della Superbike. Il record sul giro appartiene a Michael Schumacher, e resiste dal 2004 (va tenuto conto, in ogni caso, che si trattava di tutt’altra motorizzazione). Le prove libere del mattino avevano visto Nico Rosberg staccare il miglior tempo, peraltro con un vantaggio decisamente ridotto rispetto alle prove di venerdì. Quattro vetture in quattro decimi, un fazzoletto che vede vicinissime le Williams (6 decimi). Rosberg, Hamilton, Ricciardo e Raikkonen rappresentano il quartetto di testa al momento dell’inizio delle qulifiche ufficiali. Mercedes inaugura nuovi dischi freno della Carbon Industries, realizzati su disegno degli stessi tecnici tedeschi. La Ferrari arriva a Hockenheim recentissima “orfana” del direttore sportivo James Allison: soltanto due giorni fa è stato comunicato l’arrivo di Mattia Binotto, attuale responsabile del reparto Power Unit.  Il weekend di Hockenheim si apre con l’annunciato duello fra i due driver Mercedes, dopo l’Hungaroring divisi da 6 punti nella classifica parziale del campionato.

Il primo stint. Va via liscio come l’olio. È Gutierrez ad aprire le danze, immediatamente seguito da Grosjean, Vehrlein e Magnussen. Ed è subito tempo di prove per Hamilton e Rosberg (quest’ultimo vincitore nel 2015): il duo Mercedes si fionda in circuito già nei primi minuti. Il primo tempo migliore è 1’15″4 di Hamilton, davanti a Bottas. Hamilton, allo stesso modo di Rosberg, affronta la Q1 con le Soft: gli altri attualmente in pista hanno le SuperSoft: il miglior tempo da parte dell’inglese di Mercedes è emblematico (oltrte che confermato dalla velocità massima raggiunta: 339 km/h), perché le SuperSoft dànno un vantaggio medio di 8 decimi sul giro. Dopo 5 minuti dall’inizio entra Vettel: il suo primo giro lo mette in quarta posizione, a sei decimi a Hamilton e dietro a Rosberg (2 decimi) e Verstappen (5 decimi). Va comunque detto che il primo tentativo di Vettel è stato rovinato da un leggero “svarione” del tedesco di Ferrari alla Curva Bosch, che gli ha fatto lasciare almeno due decimi agli avversari.

È il momento della Q2. Per regolamento, va affrontata con gli pneumatici che saranno utilizzati in gara. Sarà, quindi, una frazione più “delicata” perché i piloti non potranno permettersi di bloccare le ruote per non rischiare di rovinare le gomme. Rosberg apre il secondo stint, subito seguito in pista da Hamilton che con 1’14″748 realizza la migliore prestazione (1 decimo su Rosberg). Niki Lauda sogghigna soddisfatto. È ora la volta dei due piloti della Red Bull: il giovanissimo Verstappen conclude – benissimo: nel tratto centrale ha eguagliato le prestazioni delle due Mercedes – il proprio primo impegno in terza posizione, a tre decimi dalla vetta. Quarto è Ricciardo (854 millesimi da Hamilton). Ferrari porta a termine un “compitino” senza infamia e senza lode: il migliore dei ferraristi è, finora, Raikkonen, che chiude quarto, a un decimo dalla Red Bull di Verstappen; Vettel è nono. Le ultime fasi vedono in pista Massa, Button e Alonso. Sotto inchiesta una leggera ostruzione da parte di Sainz nei confronti di Massa, avvenuta nella seconda parte della Q2. Mentre i primi cinque sono ai box, tutti gli altri si sfidano per entrare nella “top ten”. Gutierrez afferra il nono posto. Massa decimo per un pelo. Alonso eliminato. Grosjean (4.) è “fuori”, e partirà diciannovesimo per avere sostituto il cambio. Button eliminato. Non ce la fanno neanche Sainz, Gutierrez e Palmer.

Nella “decisiva” Q3, Hamilton (che per la prima volta, nella seconda frazione, ha superato i 220 km/h di media) sornione osserva dai box l’attesa dello stint per la pole position. La situazione gomme vede Mercedes in vantaggio avendo utilizzato Soft in Q1 e SuperSoft in Q2. Hamilton, Rosberg, Raikkonen, Vettel e Perez aprono le danze della Q3. Il duo Ferrari vede subito Raikkonen davanti a Vettel. A metà Q3, il migliore è proprio Hamilton, che conclude davanti a Ricciardo, Verstappen, Raikkonen, Vettel, Perez e Hulkenberg. All’appello manca ancora Rosberg, che non ha completato il suo giro a causa di un lieve errore nell’elettronica della propria monoposto argento; non hanno effettuato il proprio tentativo i portacolori Williams, Massa e Bottas. Il tedesco della Mercedes “esce” a 3’20” dalla fine. Il primo intertempo lo vede in vantaggio di quasi 3 decimi su Hamilton: la prestazione di Rosberg è maiuscola, viene celebrata con la pole position provvisoria. Ma Hamilton cercherà di strappargli la partenza “al palo”: il giro dell’estroso inglese della Mercedes lo vede in vantaggio di un decimo nel primo settore su Rosberg; ma una violenta frenata alla curva 6 – con “blocco” della ruota posteriore destra – gli fa perdere due decimi da Rosberg. Tant’è che deve accontentarsi della seconda posizione con un distacco di decimo. La pole position è dunque apannaggio di Nico Roberg: per il figlio di Keke Rosberg, campione del mondo F1 nel 1982, è la pole position numero ventisette. Alle spalle del duo Mercedes c’è la coppia Red Bull, Ricciardo (4 decimi) e Verstappen (5 decimi), anche qui davanti alle due Ferrari (che pagano 8 decimi nei confronti delle Mercedes) di Raikkonen e Vettel. Gli altri quattro piloti che completeranno la top ten sono, nell’ordine, Hulkenberg, Bottas, Perez e Massa.

Nell’ottica della gara, occorrerà tenere d’occhio i primi tre in griglia: storicamente, essendo un circuito veloce, la vittoria ad Hockenheim è spesso andata ai piloti che sono partiti nelle posizioni più alte dello schieramento.

 

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