Il dato è stato comunicato da CarNext. Importo inferiore del 14% rispetto al 2008. Necessario procedere con gli incentivi
Il dato è stato comunicato da CarNext. Importo inferiore del 14% rispetto al 2008. Necessario procedere con gli incentivi
Oltre venti miliardi di euro: ecco quanto hanno speso gli italiani, nel 2009, per l’acquisto di auto usate. La valutazione è stata effettuata da CarNext, società specializzata nella vendita dell’usato proveniente dalle flotte aziendali della LeasePlan.
La cifra calcolata da Carnext fa sorgere una domanda: è tanto o è poco? Di per sé 20,4 miliardi di euro sono un importo ragionevole. Ma il totale degli acquisti di autoveicoli usati in Italia, nel 2009 è stato inferiore del 14,6% rispetto al 2008. E i passaggi di proprietà hanno subìto una contrazione del 5,1%.
“Il calo delle vendite che ha interessato il settore delle auto di seconda mano ha penalizzato gli operatori e gli automobilisti – osserva Franco Oltolini, Direttore di CarNext – Perché ha causato l’aumento delle spese per l’acquisto di una vettura nuova. Quessta cifra, nell’85% dei casi è la differenza fra il prezzo netto dell’auto nuova e il ricavato della vendita di una vettura usata”.[!BANNER]
“Sotto” con gli incentivi, dunque? “La soluzione migliore sarebbe una erogazione degli incentivi per l’acquisto di un’auto che non si limitasse al ‘nuovo’, ma fosse allargata anche all’acquisto di un’auto usata Euro 3 o Euro 4 con la rottamazione di una Euro 0, 1 o 2. Un po’ come era già avvenuto per la campagna di incentivi 2002-2003”, comunica Oltolini, a conferma di quanto dichiarato nei mesi scorsi.
A puntare il dito sulla necessità di dare il via, al più presto, a una nuova campagna di incentivi, anche Gian Primo Quagliano, Direttore del Centro Studi Promotor: “Gli incentivi sono utili perché distorcono l’andamento negativo del mercato – ha dichiarato Quagliano, venerdì pomeriggio, al convegno “La filiera auto in prospettiva” – Da quanto abbiamo assistito negli ultimi mesi, si è creata una situazione singolare: i bonus governativi servono, solo se sono ‘a termine’. Prima si fanno, poi si discutono”.
