Scelte di tra(di)zione: parola di appassionati

Fabrizio Brunetti
28 Dicembre 2009
Scelte di tra(di)zione: parola di appassionati

La trazione posteriore è d’obbligo per Alfa Romeo e Bmw, ma le Lancia devono essere solo a trazione anteriore…

La trazione posteriore è d’obbligo per Alfa Romeo e Bmw, ma le Lancia devono essere solo a trazione anteriore…

Il mondo è pieno di tormentoni, sciocchezze e luoghi comuni che pur privi di fondamento sono divenuti assai popolari. Così come per il calcio il lunedì mattina tutti diventano allenatori, tecnici e strateghi che professano con assolutezza che non tollera contraddittorio cosa va e cosa non va nella squadra del cuore e in tutte le altre di tutti i campionati, così in campo automobilistico per i marchi che destano forti emozioni si scatenano veri e propri festival degli assiomi, in cui il gioco è un po’ a chi è più duro nelle critiche e nella certezza delle asserzioni.

Tra gli assiomi più classici: “l’Alfa deve avere la trazione posteriore” o ancora “solo la trazione posteriore, anzi più precisamente il motore anteriore con trazione posteriore, sono degni di una vera sportiva e assicurano il piacere di guida”.

Considerando che le infinite possibilità di regolazione garantite dai sistemi elettronici di assistenza alla guida consentono di definire nei dettagli l’handling di un’auto, è facile comprendere come al giorno d’oggi la posizione del motore e della trazione non siano vincolanti, come in passato, per il risultato finale.[!BANNER]

Vuol dire, tanto per essere chiari, che ci sono un’infinità di smentite reali dell’assioma di base, come ad esempio le qualità di handling di sportive vere come la mitica icona della sportività Audi TT, fieramente a trazione anteriore, praticamente una Golf/A3 sportiva. All’opposto il paradosso tecnico Porsche 911, motore posteriore a sbalzo e trazione posteriore, per l’assioma impossibile da tenere in strada e che invece da sportiva pura è assolutamente civile e controllabile anche nella versione non integrale.

Posso citare, con la certezza di non poter essere smentito, la fantastica guidabilità dell’Alfa 159, berlina sportiva a trazione anteriore che più classica non si può, insieme all’Audi A4, dall’handling anch’esso convincente.

Certo, nella guida al limite risulteranno un pelo inferiori della tecnologica Bmw Serie 3, caratterizzata da motore anteriore e trazione posteriore, ma entrambe sono certamente allo stesso livello in tutte le condizioni di guida che non siano sull’asciutto. Tutti sappiamo che la minor sportività della 159 rispetto alla Serie 3 non è dovuta certo alla trazione ma anche ai quasi 200 chili in più che gravano sull’italiana. E l’A4 – che ha trazione anteriore come la 159 e di chili in più non ne ha – non ha mai sofferto grandi complessi d’inferiorità nei confronti diretti con la 3 o con la Mercedes Classe C.

Non basteranno però le mie parole a far diminuire gli sciocchi tormentoni su quanto sarebbe meglio un’Alfa a trazione posteriore. Consideriamo poi che la superiorità complessiva della trazione anteriore è indiscutibile per i segmenti B e C, non è un handicap per il D (159, A4, Serie 3, Classe C si ripartiscono equamente il mercato), mentre è senz’altro più facile la messa a punto di uno schema motore anteriore/trazione posteriore nei segmenti alto di gamma, anche sportivo (con l’illustre eccezione dell’Audi A8).

Meglio ancora sarebbe agli effetti del controllo la trazione integrale e in ogni caso è indispensabile un massiccio ricorso all’elettronica di assistenza, con le infinite varianti dei controlli di trazione, ripartizione di frenata e antislittamento che possono esaltare ogni impostazione attutendone i difetti.

Dunque che la Giulietta sia o meno a trazione anteriore è assai meno importante del fatto che sia bella, personale e con caratteristiche di guida all’altezza delle aspettative del marchio.

Diverso è effettivamente il discorso per la tormentata Alfa 169, per la quale le considerazioni di praticità che ho appena fatto sono senz’altro più facili da realizzare con una disposizione tradizionale per la categoria, vale a dire motore anteriore e trazione posteriore.

Sembra tutto anche troppo condivisibile e invece all’annuncio della strategia Fiat per i marchi Chrysler e Lancia – che prevede lo sviluppo di una grande berlina sulla base della nuova Chrysler 300C, a motore anteriore e trazione posteriore, ti aspetti che i Lancisti sprizzino gioia da tutti i pori.

Una malinconica, totale assenza dal segmento alto, quello che sarebbe più congeniale al marchio Lancia, e una vita limitata ai segmenti medio bassi erano la migliore delle prospettive possibili prima del colpo Chrysler. Ora invece Lancia è proiettata a rappresentare il marchio premium europeo del Gruppo e avrà una grande berlina (probabilmente anche una grande station e forse, magari, anche un sportiva di classe), con una piattaforma modernissima, anche a trazione integrale, un V6 avanzato e con l’esclusiva tecnica multiair, una rete di vendita finalmente adeguata in tutta Europa, con costi di sviluppo possibili.

E’ molto più di quanto ogni Lancista avrebbe mai potuto immaginare e dovremmo assistere a manifestazioni di incontenibile entusiasmo. E invece leggo commenti di sdegnoso rifiuto della trazione posteriore, esattamente come per l’Alfa la trazione anteriore, in nome di una presunta “tradizione”. Dicono “ma la Thema?, ma la 8.32? quelle sì che erano Lancia, non l’americana a trazione posteriore!”.

Mi sembra superfluo, quasi offensivo ricordare a un Lancista che la tradizione Lancia nell’alto di gamma è legata ad Aurelia e Flaminia, a trazione posteriore, molto più che a Gamma, Thema, K e Thesis, pur eccellenti vetture a trazione anteriore. Non ci bastano gli assiomi classici, ora abbiamo anche quelli al contrario… una vera Lancia è solo a trazione anteriore!

Agli amici Lancisti, tra i quali mi annovero, dico solo di non proclamare sciocchezze, di ricordare la lezione dei cugini Alfisti e quanto fossero problematiche, tecnologicamente inadeguate e in difetto proprio sul piano delle prestazioni le ultime Alfa a trazione posteriore (Alfa 6, 75, GT e GTV), insomma di evitare con cura “giudizi pregiudiziali”.

Lasciamola nascere questa nuova grande Lancia, che parte finalmente da un’ottima base senza complessi d’inferiorità rispetto ai concorrenti. Auguriamoci solo che, indipendentemente dalla trazione, incarni efficacemente lo stile Lancia più puro, fatto di classe, raffinatezza, istintività. E basta, per favore basta, con gli assiomi giudichiamo tutto con il cuore certo ma anche con la sostanza.

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