Volkswagen Passat: buona l’ottava

Fabrizio Brunetti
19 Novembre 2014
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Volkswagen Passat: buona l'ottava

L’ottava generazione della Passat si affaccia su un mercato difficile, alle prese con margini risicati, costi alti e il disastro del mercato americano

L’ottava generazione della Passat si affaccia su un mercato difficile, alle prese con margini risicati, costi alti e il disastro del mercato americano

La nuova generazione di Passat, la ottava, si affaccia in questi giorni sul mercato europeo con ambizioni dichiarate assai audaci, conquistare la leadership del segmento D, quello in cui dominano BMW serie 3, Audi A4 e Mercedes C, “sfidando i marchi premium con la superiorità del prodotto”.

Ci hanno provato in tanti, per ora nessuno ci è mai riuscito, anche se la wagon di Passat, la Variant, è stata spesso in passato leader del segmento. Per riuscirci punta su tecnologia e connettività avanzate, upgrade d’immagine per aumentare l’effetto “premium”, sui risparmi ottenibili col nuovo pianale modulare MQB, che consente anche di diminuire il peso, su emissioni contenute, sicurezza (adaptive cruise control, frenata assistita), valore nel tempo, motorizzazioni euro 6, Cambio automatico DSG.

Basterà? La Passat tornerà ad essere quella trionfante e innovativa della terza serie, ricordate, quella dall’88 al 93, col muso chiuso senza mascherina che fu leader assoluta di vendite e d’immagine, specie nella versione wagon? Difficile fare pronostici, il mondo dell’auto è radicalmente cambiato, oggi i mercati leader sono Cina, USA, Russia, Brasile, India, allora Europa e USA.

Che vuol dire? Che uno dei due mercati elettivi della berlina/wagon di taglia media, quello europeo, ha completamente perduto il suo peso e privilegia semmai, con l’eccezione delle tre tedesche BMW – Audi – Mercedes, crossover e SUV piuttosto che le berline e le wagon.In più, se è vero che il mercato cinese, oggi fondamentale per VW, continua a tirare con tassi di crescita a due cifre, quello russo ha subito una vistosa frenata, così come quello brasiliano e il drammatico calo dell’immenso mercato americano è dovuto proprio in larga parte al ruolo perso da Passat nei confronti dei produttori asiatici di mid size sedan, come Nissan, Honda, Toyota, Hyundai/Kia. Basti pensare che ormai da due anni sul ricco mercato americano Volkswagen è stata scavalcata nella classifica delle vendite dalla “piccola” Subaru e viaggia su numeri poco superiori a 400.000 unità anno.

E dunque può Passat 8 invertire la tendenza e scalare posizioni che un tempo le erano abituali? La sostanza senz’altro c’è, ma come sempre la domanda è sulla capacità di affermare un’immagine vincente.Un’auto, oggi più di ieri e meno di domani come affermano i pensierini dei cioccolatini, si vende per la sua immagine, per la capacità di convincere il consumatore e dunque quali sono i punti di forza di Passat 8 e cosa invece mi convince meno?

Certamente ha un aspetto esterno, finiture, plancia, più importanti, sottolineati, anche in modo eccessivo a mio parere, dalle vistose modanature cromate che marcano tutto il perimetro della vettura.La ricerca della personalità, afferma Walter De Silva, è stata molto curata in Passat 8, conservativa nella continuità dello stile di famiglia, ma con pulizia e tensione di linee nuovi che sottolineano l’importanza della vettura. Continuità a mio parere anche troppo stretta, tanto che anche se la nuova Passat sotto pelle è tutta nuova, distinguerla dall’uscente Passat 7 restyling è davvero difficile.

Insomma forse non è abbastanza nuova per affermare un‘immagine diversa, vedremo come l’accoglieranno i mercati forti, quello americano in particolare.La seconda domanda è se questo posizionamento di Passat, più alto rispetto ai generalisti come Opel Insignia, Peugeot 508, Ford Mondeo, giapponesi e coreane, possa davvero insidiare la leadership incontrastata delle tedesche premium, BMW. Mercedes e la cugina “ricca” Audi.

La vedo ancora più difficile, almeno per la berlina, mentre la wagon può effettivamente aspirare alla leadership ma di un mercato, quello delle wagon, crollato a minimi storici e di cui è difficile immaginare una ripresa nei confronti delle vincenti crossover e SUV, specie sul mercato americano.

Dunque? Ottima vettura, buona sostanza, immagine che, a mio parere, difficilmente riuscirà a risvegliare un mercato del segmento pigro e difficile da modificare nelle sue convenzioni. Non è un caso se praticamente tutti i costruttori generalisti sono scomparsi o quasi dal segmento, dove prosperano solo i tre tenori tedeschi. Peugeot ha limitato alla sola wagon, cancellando la berlina, la seconda serie della sua 508, restano Opel Insignia e Ford Mondeo, Volvo cerca di ritagliarsi una nicchia di “quasi premium”, Fiat è assente dal segmento.La partita Passat 8 è importante per VW, in particolare perché è, insieme ai SUV, l’unico segmento in cui i margini sono interessanti.

La leader Golf dona margini molto risicati, il 2% circa, nonostante i suoi numeri di vendita e tutto il piano 2014/2018 è fondato sulla riduzione dei costi. Passat ha il nuovo pianale, razionalizzazioni produttive e progettuali, margini tendenzialmente più alti, VW ci punta, i mercati diranno se a ragione.

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