La manutenzione della batteria dell’auto

Andrea Tomelleri
24 Ottobre 2013
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La manutenzione della batteria dell'auto

Alcuni consigli per mantenere in perfetta efficienza la batteria: un componente dell’automobile che viene troppo spesso trascurato dagli automobilisti

La manutenzione della batteria

L’accumulatore dell’auto, noto nell’accezione comune come batteria in riferimento all’insieme di celle che lo compongono, ha la funzione di fornire l’energia elettrica necessaria a mettere “in moto” l’automobile (nella fattispecie serve ad alimentare il motorino di avviamento) e a fornire i servizi di bordo e di illuminazione a vettura ferma. Quando l’auto è accesa, invece, è l’alternatore ad alimentare la rete di bordo e a ricaricare l’accumulatore.

La batteria deve essere mantenuta sempre in buone condizioni per evitare di “rimanere a piedi” a causa del suo scaricamento precoce o di malfunzionamenti. Anche se di solito non ha mai più di qualche anno “alle spalle”, non è raro che possa perdere efficacia a causa degli acidi presenti al suo interno.[!BANNER]

Presentiamo quindi qualche semplice consiglio sulla manutenzione ed il corretto mantenimento di un componente fondamentale della propria automobile.

  • Controllare mensilmente il livello dell’elettrolito (quando possibile, con batterie non sigillate)
  • Controllare, se possibile, il livello di densità dell’elettrolito
  • Mantenere pulito l’involucro esterno
  • Controllare i morsetti e proteggerli con grasso di vaselina se necessario
  • Controllare, se presente, la tubazione di scarico dei vapori dell’ acido solforico
  • In caso di mancato utilizzo dell’automobile provvedere ad un ciclo di ricarica della batteria ogni 2/3 settimane

Tecnica: come funziona una batteria per auto

Quella che comunemente viene chiamata “batteria” è in realtà un insieme di accumulatori connessi tra loro per fornire energia elettrica.

La tipologia più diffusa per l’utilizzo sulle auto è la batteria al piombo, che ha tra i suoi vantaggi l’erogazione di correnti molto elevate, una vita piuttosto lunga e una buona resistenza alle basse temperature. Tra gli svantaggi ci sono invece l’alta tossicità del materiale presente (il piombo è un metallo pesante) e la cosiddetta solfatazione, che la rende poco adatta a scariche prolungate e quindi obbliga a maggiori attenzioni.

L’elemento fondamentale di una batteria al piombo è la cella o accumulatore, costituito da una coppia di piastre immerse in un liquido, chiamato elettrolito e composto da una soluzione di acqua distillata e acido solforico. L’anodo (caricato positivamente) è generalmente costituito da polvere di piombo mentre il catodo (caricato negativamente) da diossido di piombo. Le batterie moderne, comunque utilizzano anche altri elementi come l’Antimonio e più spesso il Calcio, che consentono di ridurre l’autoscarica e la solfatazione.[!BANNER]

La batteria viene caricata applicando una tensione (solitamente 12 Volt) tra le due piastre e provocando così la reazione di “riduzione” su un elettrodo e di “ossidazione” sull’altro. Una cella si considera del tutto carica quando la tensione raggiunge i 2.3 Volt, mentre è scarica se è presente una tensione inferiore a 1.7 Volt alla temperatura di 25° Celsius.

Batteria: come ricaricarla

Vediamo come ricaricare correttamente la batteria della propria auto. Oltre alla mancanza di manutenzione, sono molte le situazioni che possono far scaricare la batteria: una lunga sosta dell’auto senza avere preventivamente staccato i morsetti, luci di cortesia dell’abitacolo, autoradio o fari che rimangono accesi per lungo tempo a vettura spenta.

Se non si intende ricorrere ad una batteria di soccorso per rimettere l’auto in moto, non rimane che smontare la batteria e cercare di “rianimarla” dall’elettrauto di fiducia, oppure effettuare la stessa operazione in fai da te, se si dispone di un proprio caricabatteria. Ecco le operazioni necessarie.

Passo 1

La prima cosa da fare è cercare la batteria nella propria auto. Sembra un’operazione banale perché di solito è montata nel cofano della vettura, ma ricordiamo che alcune Case automobilistiche (tra cui Bmw e Mercedes) prevedono in molti casi un alloggiamento nel vano bagagli.

Passo 2

Individuata la batteria con una chiave fissa – a forchetta o ad anello – da 10 o 12 (a seconda dell’auto) si rimuovono i morsetti allentando le viti che li tengono solidali ai terminali della batteria. Alcune auto prevedono un sistema di fissaggio “a pinza” e basta premere su una leva per rimuoverli o collegarli.

Quando si smonta la batteria è bene staccare prima il morsetto collegato al polo negativo e successivamente quello collegato al polo positivo. Di solito la polarità è indicata con i rispettivi segni (+) e (-) nelle vicinanze del terminale, ma può essere segnalata anche con i colori: un bollino rosso per il terminale positivo, verde per il polo negativo.[!BANNER]

Passo 3

Staccati i cavi si rimuovono le staffe che tengono ferma la batteria nel proprio alloggiamento. A questo punto la batteria è pronta per essere messa sotto carica.

Passo 4

Caricare la batteria tenendola collegata al caricabatteria per 24 ore. A questo punto è pronta per essere collegata all’auto seguendo il percorso inverso descritto in precedenza. In breve: si sistema nel proprio alloggiamento, si blocca con le staffe di fissaggio, si collegano i cavi, partendo questa volta da quello positivo.

Morsetti e poli della batteria corrosi: come ripristinarli

Presentiamo qualche semplice consiglio su come ripulire in fai da te una batteria i cui morsetti presentano segni di corrosione.

Materiali necessari:

  • guanti protettivi
  • aceto bianco
  • acqua bollente
  • piccolo contenitore
  • tamponi di cotone idrofilo
  • trapano multiuso o multiutensile
  • spazzole in acciaio inossidabile

Passo 1

Prima di iniziare qualsiasi operazione sulla batteria indossare sempre i guanti protettivi, perché il liquido contenuto all’interno di un accumulatore alcalino è altamente corrosivo e, se viene in contatto con la pelle, può causare irritazioni ed ustioni.

Dopo aver preso le adeguate precauzioni, procedere con la rimozione della batteria dal proprio alloggiamento nel vano motore.

Passo 2

Versare una piccola quantità di aceto bianco in un contenitore, prendere un batuffolo di cotone idrofilo ed immergerlo nell’aceto. Strofinare quindi lungo la zona corrosa il cotone imbevuto di aceto, che contribuirà a rimuovere la maggior parte della corrosione.

Ripetere questa operazione fino a quando la corrosione non sarà stata eliminata completamente.

In alternativa è possibile bagnare la parte superiore della batteria con dell’acqua bollente e pulire la superficie corrosa.

Passo 3

Se nonostante tutto sono ancora visibili zone corrose sui morsetti, è possibile ottenere un risultato migliore utilizzando il trapano multiuso in abbinamento a spazzole in acciaio inossidabile. Questo strumento, con il quale non va superata la velocità massima di 15.000 giri/min, permette di eliminare il resto della corrosione e ripulire completamente la superficie.[!BANNER]

Passo 4

E’ consigliabile anche prestare attenzione ai poli collocati sulla parte superiore della batteria, al fine di migliorare il contatto con i morsetti stessi. Se i poli sono corrosi possono spesso portare al cambio della batteria e causare il fermo della macchina, soprattutto nella stagione invernale: per questo è sempre utile verificarne lo stato almeno una volta all’anno, preferibilmente all’inizio e al termine dell’inverno.

Per ripulire i poli della batteria è possibile utilizzare il multiutensile con spazzole in acciaio.

Passo 5

A questo punto è sufficiente riposizionare la batteria all’interno del proprio alloggiamento e ripristinare le connessioni.

La stagione invernale: qualche attenzione in più per la batteria

Durante i mesi invernali la batteria richiede maggiori attenzioni perché le basse temperature tendono a facilitare i fenomeni di autoscarica. Se il veicolo rimane fermo per più di 30-40 giorni sarà comunque utile scollegare – anche durante l’anno – i cavi.

In teoria una batteria non soffre il freddo eccessivo poiché la temperatura di congelamento dell’acido contenuto è di circa -60 C°, ma nel caso sia parzialmente o totalmente scarica (con densità dell’elettrolito minore di 1.260 Kg/l) la temperatura di congelamento si innalza fino a raggiungere solo – 3 C° con densità dell’elettrolito inferiore a 1.050. In questo caso la batteria tenderà a congelare e a danneggiare l’involucro contenitore a causa dell’aumento di volume del liquido contenuto.

 

Carica percentuale Densità elettrolito Temperatura di congelamento
100 % 1.28 Kg/l -60 C°
75 % 1.225 Kg/l -37 C°
50 % 1.200 Kg/l -27 C°
25 % 1.150 Kg/l -15 C°
0 % 1.050 Kg/l -3 C°

 

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Solfatazione e autoscarica nelle batterie d’auto

Solfatazione

La solfatazione delle piastre si verifica quando la batteria viene scaricata e si deposita sulle piastre solfato di piombo in forma cristallina. Tale processo rappresenta la causa più comune di morte di una batteria, insieme alla rottura meccanica.

Man mano che si procede nel processo di scarica, aumenta la quantità di solfato sulle piastre fino a diventare uno strato biancastro di ‘solfato bianco di piombo’. Se gli accumulatori si scaricano del tutto, cessa completamente l’attività elettrochimica e la batteria diviene inutilizzabile. Inoltre non potrà più essere ricaricata alla sua capacità nominale, ma solo ad un livello molto inferiore. Per questa ragione una batteria al piombo non deve essere mai scaricata completamente.  E’ opportuno tenere presente che anche le scariche parziali, se prolungate e ripetute nel tempo, danno origine al medesimo fenomeno, anche se in modo più lento e con danni più contenuti.

Autoscarica

Un’altra situazione che danneggia gravemente la batteria è il livello troppo basso dell’elettrolito. Questo si verifica generalmente a causa dell’evaporazione dell’acqua distillata presente e non dell’acido, che evapora a temperature molto superiori. Le piastre rimangono scoperte nella parte superiore e si danneggiano a causa dell’ossidazione a contatto con l’aria.[!BANNER]

Questo fenomeno altera anche la proporzione tra acqua e acido, aumentando la percentuale di quest’ultimo: c’è quindi la possibilità di danneggiamento delle piastre. Si verifica però anche un decadimento di materiale conduttivo sul fondo della batteria, che può arrivare a creare un cortocircuito sull’elemento stesso della batteria, rendendolo inutilizzabile.

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Fai da te: come ripulire i morsetti di una batteria

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