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Fermato senza patente dopo 12 anni: multa monstre e veicolo bloccato

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 19 mag 2025
Fermato senza patente dopo 12 anni: multa monstre e veicolo bloccato
A Trieste, un uomo di Udine fermato senza patente da 12 anni. Multa di 5.000 euro e fermo amministrativo del veicolo. Controlli in aumento.

Un caso emblematico di infrazione stradale si è verificato a Trieste, dove un automobilista cinquantenne è stato sorpreso alla guida nonostante avesse la patente revocata da ben 12 anni. Durante un controllo stradale di routine, le autorità locali hanno fermato l’uomo nella zona meridionale della città, scoprendo che il documento di guida non era stato rinnovato dal 2012. Questa violazione gli è costata una sanzione amministrativa superiore ai 5.000 euro e il fermo amministrativo immediato del veicolo.

Questo episodio, per quanto significativo, non rappresenta un caso isolato, bensì un riflesso di un problema sempre più diffuso sulle strade italiane. I dati parlano chiaro: il numero di conducenti che circolano senza una patente valida è in crescita, una tendenza che solleva gravi preoccupazioni per la sicurezza stradale. La presenza di automobilisti non autorizzati rappresenta un rischio non solo per loro stessi, ma anche per tutti gli utenti della strada, aumentando la probabilità di incidenti e situazioni pericolose.

Guida senza patente, aumentano i controlli

Le autorità, consapevoli della gravità del fenomeno, stanno intensificando i controlli con posti di blocco e pattugliamenti mirati. Tuttavia, è evidente che il solo rafforzamento delle misure repressive non basta. Serve un cambiamento culturale profondo, un rinnovato impegno collettivo verso il rispetto delle regole. Mettersi al volante senza autorizzazione non è solo un’infrazione amministrativa: è un atto di irresponsabilità che mette a repentaglio vite umane e mina la fiducia nella convivenza civile.

Le conseguenze per chi trasgredisce sono sempre più severe, sia sul piano economico che su quello pratico. Oltre alle pesanti sanzioni pecuniarie, i trasgressori si trovano spesso a dover affrontare il sequestro del veicolo, una misura che limita significativamente la loro mobilità. Questi provvedimenti, seppur necessari, evidenziano l’importanza di una prevenzione efficace che miri a ridurre il fenomeno alla radice.

L’episodio di Trieste offre una lezione importante: il rispetto delle normative stradali non è un’opzione, ma un dovere civico. Ogni conducente deve essere consapevole che il proprio comportamento al volante ha un impatto diretto sulla sicurezza e sul benessere della comunità. La strada non è un luogo dove agire con leggerezza o imprudenza, ma uno spazio condiviso che richiede responsabilità e attenzione.

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