Guida insolita alla Mille Miglia

Francesco Giorgi
30 Aprile 2010
22 Foto
Guida insolita alla Mille Miglia

Quattro tour che si snodano lungo il percorso della Mille Miglia 2010. Alla scoperta delle città d’arte e dei musei dedicati all’automobile

Trends: Weekend

Quattro tour che si snodano lungo il percorso della Mille Miglia 2010. Alla scoperta delle città d’arte e dei musei dedicati all’automobile

Abbiamo pensato (nulla di rivoluzionario, per carità) perché non provare a trasformare la Mille Miglia (al via il prossimo weekend) in un lungo “serbatoio” di itinerari turistici? In fondo, gli ingredienti per riuscirci ci sono tutti. I paesaggi di mezza Italia da ammirare e nei quali tuffarsi. Colori e sapori dalla Pianura padana all’Appennino, Roma che appare all’improvviso da chi vi giunge da nord est; e la Toscana e l’Umbria in primavera.

Ce ne sarebbe da parlare. Meglio, perciò, farsi da parte e lasciare che parlino gli itinerari, che abbiamo voluto suddividere in quattro parti lungo le stesse strade che ospiteranno la carovana della “Freccia Rossa”. Una Mille Miglia a tappe, da scoprire piano piano, magari approfittando dei fine settimana della bella stagione.

Spezzatino” di Mille Miglia

Se si decide di fare del percorso della Mille Miglia uno spezzatino di proposte di weekend, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il Lago di Garda, l’Appennino tosco-emiliano, il Montefeltro, l’Umbria, l’alto Lazio; Roma, che da sola merita un viaggio, le Crete senesi e il Chianti. E ancora: i segreti della provincia di Parma: sono solo alcune delle ipotesi di viaggio… a due passi da casa, che un evento come la Mille Miglia propone.[!BANNER]

Dal Lago di Garda alla Pianura emiliana

Il percorso parte da Brescia e attraversa Desenzano (dopo 33,85 km), Colombare (km 41,16), San Martino (km 47,64), Solferino (km 60,53), Castel d’Ario (km 107,74), Ostiglia (km 130,68), Cento (km 190,6), Bologna (km 225,32).

Ovviamente può essere compiuto in un’unica tappa, o “spezzato”, magari a Mantova, ideale metà percorso. Spostandosi a sud est, dove si “incontrano” tre regioni padane (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), l’itinerario incontra Solferino, Guidizzolo (doverosa una sosta al monumento che ricorda i Caduti della Mille Miglia), Goito, Castel d’Ario, Ostiglia, Mirandola, Cento.

Cosa c’è da vedere. Immancabile, dato che qui si parla di motori, una visita al Museo della Mille Miglia, a Brescia. Tanto per entrare nello spirito della “Corsa più bella del mondo”, con la mostra permanente dedicata a tutte le edizioni della Corsa, una rassegna delle vetture più importanti, gallerie fotografiche, video, la boutique. Non ci si dimentichi una sosta a Castel d’Ario, il paese natale di Tazio Nuvolari e, appena oltrepassato il confine con la provincia di Verona, a Bonferraro, dove nel 1888 nacque un altro “grandissimo” dell’automobilismo sportivo: Antonio Ascari.

Da Bologna a Roma: attraverso il “cuore” d’Italia

Solo qualche nome, di quelli “giusti”, per non farci dimenticare che questi itinerari vogliono essere un complemento turistico-culturale alla “Freccia Rossa”: la Gola del Furlo, il Valico della Somma e il Terminillo.

Il tragitto, che parte da Bologna, attraversa Imola (km 17), Gambettola (km 70,20), San Marino (km 110, 21), Urbino (km 157,97), Spoleto (km 301,8), Leonessa (km 353,28), Terminillo (km 375,63), Rieti (km 398,69), Roma (km 468,33).

La pianura dritta come una palla da schioppo verso la costa adriatica, Rimini, le rampe verso San Marino, Urbino e il Montefeltro, i valichi, i paesi che trasudano storie antiche di secoli, la lunga discesa verso la capitale. Qui, ogni chilometro va soppesato, centellinato: quanto a tradizione motoristica, non ha niente da invidiare a un Nurburgring, una Le Mans o una Spa-Francorchamps. Qui si sono combattuti trent’anni di battaglie per la vittoria finale a Brescia. Chi lo desidera, può dividere la tappa in due parti, con una sosta notturna a Perugia

Cosa c’è da vedere. Gli appassionati avranno l’imbarazzo della scelta. Il “capitolo motori”, in questa fetta di Italia, viene soddisfatto subito, con il Museo della Collezione Righini, ad Anzola (Bologna): decine di auto, moto, autobus, autocarri, trattori: 350 pezzi d’epoca restaurati ed esposti per la gioia dei visitatori. Dalla Alfa 2300 8C che Tazio Nuvolari (sempre lui!) portò alla vittoria alla Targa Florio del 1933, alla Auto Avio Costruzioni (la prima vettura costruita da Enzo Ferrari e che prese parte alla Mille Miglia su circuito Brescia-Cremona-Mantova del 1940), sono solo due delle vetture esposte.

In omaggio a Enzo Ferrari, si può effettuare una breve deviazione dal percorso e portarsi a Lugo (Ravenna), per una visita al Museo Francesco Baracca, che espone, fra i cimeli dell’asso dell’aviazione italiana della Prima guerra mondiale, lo Spad VII sul quale è dipinto il celebre Cavallino rampante che venne poi donato dagli eredi a Ferrari.

Nell’immediato entroterra di Rimini, merita una visita la celebre collezione Maranello Rosso, autentico “multi museo” che comprende il Museo Ferrari (25 esemplari che formano una monografia delle GT e monoposto di Maranello e dell’uomo che le ha create), e la Collezione Abarth, antologia delle auto più rappresentative dello Scorpione.

Da Roma a Bologna: Radicofani, Futa e Raticosa

Il percorso inizia da Roma e attraversa Ronciglione (km 55,50), Viterbo (km 77,01), Radicofani (km 144,83), Pienza (km 176,17), Buonconvento (km 208,09), Siena (km 237,37), Firenze (km 307,82), Monghidoro (km 377,66), Loiano (km 384,58), Pianoro (km 404,91), Bologna (km 419,21).

Poco dopo essersi lasciati alle spalle la Capitale e il suo caotico traffico, si punta il muso della vettura verso nord ovest, lungo la Regionale 2bis Cassia Veientana, che attraversa il parco Regionale di Veio, il Lago di Bracciano e Campagnano con l’Autodromo di Vallelunga.

Passato il Lago di Vico e oltrepassata Viterbo (merita una sosta per una visita al Palazzo dei Papi e allo splendido centro storico medioevale), la strada costeggia il Lago di Bolsena.

Anche questo itinerario, come il precedente, è un unico, lungo “monumento” alla storia della civiltà nazionale. Ci limitiamo, quindi, solamente a un’elenco delle località e delle cittadine indimenticabili che si incontrano. Abbadia San Salvatore, Pienza, San Quirico d’Orcia, Radicofani (nome mitico per la Mille Miglia), se si vuole, è possibile una breve deviazione a Montalcino; Siena, Castellina in Chianti, Greve in Chianti, Firenze.

Dal capoluogo torna il lungo tratto appenninico che terminerà prima di Bologna. Si attraversa il Mugello (celebre anche per lo storico Circuito stradale), con il Passo della Futa e della Raticosa, che segna il confine con la provincia di Bologna.

Cosa c’è da vedere: l’Autodromo di Vallelunga può meritare una sosta, magari da abbinare alla visita ai resti dell’antica Via consolare romana, situata all’esterno della Curva Cimini del circuito, tornata alla luce, all’inizio degli anni ’80, durante i lavori di ammodernamento di un tratto della Strada Statale SS2 Via Cassia.

A Bagnoregio, la Mille Miglia torna a far parlare di sé: si può, infatti, organizzare una visita al Museo Taruffi, gestito dall’Associazione intitolata al grande pilota e ingegnere romano, ultimo vincitore della Mille Miglia di velocità nel 1957. A Barberino del Mugello, si può effettuare una sosta per una visita all’Autodromo.

Da Bologna a Brescia: fra pianura e musei a motori

Il percorso, in questa frazione, parte dal capoluogo felsineo e attraversa Maranello (km 49,61), Fiorano (km 52,93), Reggio Emilia (km 85,6), Parma (km 113,12), Casalmaggiore (km 138,11), Cremona (km 179,71), Manerbio (km 210,13), Brescia (km 231,20).

L’ultima parte (press’a poco da Pontevico, appena oltrepassato l’Oglio, sulla Statale 45bis) viene percorsa come “ideale passerella” con il solo pretesto di ricondurre a Brescia e dire conclusa questa singolare e spezzettata “Mille Miglia turistica”

Cosa c’è da vedere. Un interessante inizio per il tour può essere una visita al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, aperto dal martedì al sabato: una vasta esposizione tecnica, su più piani, tutta dedicata allo sviluppo scientifico tecnico della città attraverso i secoli.

A Modena, il Museo Stanguellini, creato nel 1995, che espone le vetture che hanno segnato la storia della azienda semi-artigianale, motori, fotografie, riviste, materiale pubblicitario (consigliabile la prenotazione allo 059-361105 – 360062). Immancabile, a Maranello, una visita al Museo Ferrari (aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 18 e, dal 1 maggio, fino alle 19), una installazione che quest’anno festeggia i vent’anni dalla sua apertura: in 2500 metri quadri sono esposte le vetture più significative del Marchio,oltre ai modelli più recenti.

La Mille Miglia si avvicina

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