Viaggiare in auto in Europa: obblighi, raccomandazioni e curiosità

Francesco Giorgi
11 Agosto 2017
autobahn

Limiti di velocità che variano da Paese a Paese, autostrade a pagamento, gratuite o “a bollino”; e ancora: dove è obbligatorio avere con se l’estintore e la cassetta di primo soccorso e dove no. Le sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza. E alcune curiosità, come il doppio triangolo in Turchia e a Cipro e le due “zeppe”, obbligatorie in Estonia, da mettere sotto l’auto in sosta.

“Paese che vai, usanza che trovi”. Non sempre le regole di circolazione sono le stesse in tutti i Paesi che rientrano nell’Unione Europea. Il Codice della Strada appartiene all’insieme delle normative comunitarie che, fra l’altro, regolamentano la circolazione delle persone. Da questo assunto, è chiaro come le regole in merito a sorpasso, fermata, sosta, distanze di sicurezza, precedenze e- per converso – relativi divieti, siano pressoché uguali in tutta Europa.

Vi sono, tuttavia, alcune particolarità specifiche di alcuni Paesi e che, altrove, non sono presenti. È bene conoscerne alcune – le principali – anche per non rischiare di incappare in spiacevoli episodi che potrebbero guastare le vacanze estive.

Ecco una piccola guida su alcune normative nazionali, o su alcune differenze di interpretazione della stessa materia, in base ai vari Paesi UE di riferimento: le proponiamo come rapido ripasso di un argomento (le regole di circolazione dei veicoli) del quale non se ne sa mai abbastanza.

E, in questo periodo nel quale, per molti automobilisti e motociclisti (che non desiderino arrivare in treno, nave o aereo sul luogo delle ferie e preferiscano invece lunghe “tirate” alla guida), si avvicina il momento della partenza verso mete estere, è sempre utile conoscere le principali regole seguite dalle Nazioni comunitarie.

Attenti all’alcol: i limiti variano, e può esserci tolleranza zero

Il nostro “viaggio nella giungla” dei divieti e delle interpretazioni del Codice della Strada (che, ricordiamo, è un documento europeo, tuttavia può essere soggetto a “nazionalizzazioni”) ha inizio con la rigorosa attenzione che tutti i Paesi UE applicano sulla guida in stato di ebbrezza. Ad una prima considerazione si potrebbe pensare: “Basta non bere…”. Il problema è, invece, estremamente delicato: basta poco, a volte pochissimo, per trovarsi improvvisamente appiedati, e per di più in un Paese che sarà, sì, comunitario; ma resta pur sempre una Nazione straniera, con tutti i disagi che derivano da questa spiacevole situazione. Per non parlare di neopatentati e professionisti della guida (autotrasportatori, autisti ecc.) che si vedono aumentare le sanzioni anche del doppio.

Se in Italia il limite massimo di tasso alcolemico nel sangue è di 0,5 g/l (oltre il quale si applica la sanzione, che è tanto più “forte” quanto più alto è l’alcol nel sangue rilevato dai controlli di polizia, e in ogni caso comporta la sottrazione di 10 punti dalla patente), in Austria tale limite viene fissato a 0,049% (0,01% per i neopatentati e i professionisti); in Belgio 0,05% (o 0,22 mg per litro di aria nella rilevazione con l’etilometro). Lo stesso in Danimarca e in Francia (qui, però, il limite per i professionisti viene fissato allo 0,02%), così come in Germania – dove, peraltro, neopatentati, conducenti di età inferiore a 21 anni e professionisti devono essere del tutto “puliti” -, in Grecia (0,02% per neopatentati, professionisti e motociclisti), Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi (come in Francia, il limite per neopatentati è dello 0,02% di alcol nel sangue, e si applica anche – curioso! – ai motociclisti di età inferiore a 24 anni), Portogallo (max 0,02% per i professionisti), Slovenia (ma, anche qui, neopatentati e professionisti devono essere “a 0”), Spagna (il limite si abbassa allo 0,03% per neopatentati e professionisti), Svizzera. In Polonia il limite massimo è lo 0,02% (attenzione: le forze di polizia, nel “normale controllo documenti”, possono chiedere a chiunque alla guida di un veicolo di sottoporsi al test dell’alito!).

Ci sono, poi, Paesi che come detto applicano la “tolleranza zero”nei confronti di chi venga pizzicato nei controlli di polizia con un quantitativo, anche “minimo-minimo”, di alcol nel sangue. Basta un bicchierino per superare lo 0% in Romania, Ungheria (dove fino a una soglia minima la guida in stato di ebbrezza è considerata un illecito amministrativo; oltre tale soglia, è un reato penale), Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia (dove si proibisce anche l’uso di farmaci che possono influire sulla capacità di guida), Estonia.

Limiti di velocità: “quanto” e “dove”                               

50, 90, 110, 130 km/h: questa, in linea generale, è la “tabella” delle velocità massime ammesse in Italia per le autovetture (che poi, però, cambiano in base alle avverse condizioni meteo e a seconda delle categorie di veicoli). La materia dei limiti di velocità è quanto mai varia, in Europa: qui davvero, “Paese che vai, usanza che trovi”.

In Svizzera è ammesso “correre” fino a 80 km/h sulle strade extraurbane secondarie, a 100 km/h sulle semi-autostrade, e a 120 km/h in autostrada. In Austria, il limite al di fuori dei centri abitati è 100 km/h, e su alcune autostrade scende a 110 km/h dalle 22 alle 5. In Spagna e in Portogallo la velocità massima ammessa in autostrada è 120 km/h, con un limite minimo (60 km/h) in Spagna al di sotto del quale si è in contravvenzione: come dire, si puniscono le “lepri”, ma anche le “tartarughe”. Anche in Belgio non si possono superare i 120 km/h in autostrada.

La situazione in Norvegia e Svezia è piuttosto articolata: in Norvegia, i limiti sono di 30 km/h nelle zone residenziali, 50 km/h nei centri urbani, fra 60 e 80 km/h (specifiche segnalazioni) sulle strade extraurbane, e da 80 a 100 km/h su alcuni tratti autostradali. Mentre in Svezia si va da 30 a 70 km/h nei centri urbani, da 60 a 100 km/h sulle strade extraurbane, e da 80 a 120 km/h in autostrada.

Il “paradiso dei piedi pesanti”, la Germania, è tale soltanto… in linea molto teorica, e su alcuni tratti autostradali: fermo restando che in ogni caso, sulle sterminate “Autobahn” tedesche (la rete in Germania, con i suoi 13.000 km, è la terza nel mondo dopo USA e Cina), è “fortemente consigliato” procedere ad una velocità che non superi i 120-130 km/h, il 25% circa dei tratti autostradali federali è soggetto a limiti fissi di velocità (alcuni dei quali introdotti a suo tempo per limitare l’inquinamento ambientale ed acustico). Occorre considerare che il “consiglio” di viaggiare a non più di 130 km/h sulle autostrade tedesche non è un pio desiderio del legislatore di Berlino: in caso si venga coinvolti in un incidente stradale, se la polizia rileva che si viaggiava a velocità superiori a quella “consigliata”, c’è il rischio di venire incolpati di co-responsabilità nell’incidente. Un’ultima cosa: anche se, in teoria, il limite su due terzi abbondanti della rete autostradale tedesca è “libero”, spesso molti tratti viari riportano – attraverso pannelli luminosi – limiti variabili a seconda delle condizioni meteo, del traffico e dell’inquinamento.

Attenzione ai limiti di velocità in Gran Bretagna, dove vengono espressi in miglia orarie: 30 mph (miles per hour), ovvero circa 48 km/h nei centri urbani, 60mph (96 km/h) al di fuori dei centri abitati, 70 mph (circa 112 km/h) sulle autostrade e sulle strade a doppia carreggiata. Sempre oltremanica, i complessivi autovettura-roulotte e i camper di peso a vuoto che supera 35 quintali nonché gli autoveicoli costruiti per il trasporto di più di otto persone escluso il conducente non possono mai occupare la corsia di sorpasso sulle autostrade a tre o più corsie.

È essenziale, sempre a proposito delle particolarità insite nella guida  “a mano sinistra” in vigore in Gran Bretagna e Irlanda, munirsi al momento dello “sbarco” del proprio veicolo degli adesivi adattatori del fascio di luce per i fari anteriori, che essendo costruiti “all’europea” dirigono la luminosità degli anabbaglianti verso il lato destro della strada (laddove, oltremanica, si incrociano i veicoli che tengono la sinistra e, dunque, si rischia di abbiagliare gli altri conducenti). Non ottemperare a questa norma, che vuole evitare un serio pericolo per la sicurezza di tutti gli utenti delle strade, costa caro: si rischia un’ammenda fino a 1.000 sterline.

Attenzione, se ci si reca in Grecia con la moto, ai limiti imposti per i veicoli a 2 ruote: 40 km/h in città e nei centri abitati, 70 km/h sulle strade extraurbane, 90 km/h sulle autostrade. Va da se che i motociclisti, in Grecia, è meglio che si tengano per quanto possibile vicini al margine destro della carreggiata.

Autostrade: “chi paga” e chi no (e chi applica il bollino)

In genere, le autostrade comunitarie sono a pagamento. Con questo termine, noi italiani siamo da sempre abituati a considerare il “pedaggio a percorrenza” (più km percorri in autostrada, più paghi). Ed è così, ad esempio, anche in Francia,in Croazia, in Gran Bretagna e Irlanda, in Norvegia, in Polonia, in Spagna e Portogallo, ma anche in Grecia, in Turchia, nella Bosnia Erzegovina, in Macedonia, Serbia e Bielorussia.

Ci sono, al contrario, Paesi nei quali la circolazione sulle autostrade è gratuita: sono la Germania (dove è meglio approfottarne… finché si può: dal 2019, l’immensa rete tedesca sarà a pagamento per gli automobilisti stranieri, che pagheranno il transito sulle autostrade a tre o più corsie con i bollini, da un minimo di 2,5 a un massimo di 25 euro, per 10 giorni), il Belgio e i Paesi Bassi, il Lussemburgo, la Danimarca.

Il sistema dei bollini è in vigore in Svizzera (anche su strade di grande comunicazione: bollini annuali da 40 euro), Austria (anche sulle strade di grande comunicazione), nella Repubblica Ceca (10 giorni, un mese o un anno a partire da 12 euro), Slovacchia (10 giorni, 1 mese o 1 anno a partire da 10 euro), Romania (tranne il transito per un solo giorno, gratuito, sono in vendita bollini a partire da 3 euro per 7 giorni a 28 euro per 12 mesi), Slovenia (anche su strade di grande comunicazione: bollini da 7 giorni, 1 mese o 1 anno a partire da 15 euro), Ungheria (bollini da 10 giorni, 1 mese o 1 anno a partire da 9,5 euro).

Accessori: cosa tenere a bordo e alcune curiosità

Fatto salvo il principio, generale per tutti i Paesi UE, che guidare con una mano impegnata a reggere il telefonino è vietato – è notizia di pochi giorni fa la ratifica, decisa dal Parlamento italiano, di un deciso giro di vite in tal senso, e che pone la legislazione del nostro Paese fra le più severe per i “furbetti del cellulare” – sussistono, fra le normative nazionali, alcune particolarità che è bene conoscere, e che riguardano l’obbligo, o il “consiglio”, di portare con se alcuni accessori.

Non è obbligatorio (e non si incorre in alcuna sanzione, ma il Codice della Strada in vigore oltralpe prescrive che ci sia), ma è bene in Francia avere con se un alcoltest di quelli usa-e-getta: al controllo di polizia può essere richiesto di esibirlo.

Un accessorio del quale non finiremo mai di raccomandare l’utilità è l’estintore (a patto che sia carico, da almeno 2,5 kg e periodicamente sottoposto a revisione), che è obbligatorio per gli autoveicoli in Belgio, Bulgaria, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Polonia, Regno Unito, Romania, Turchia e “raccomandato” in Danimarca.

Altro elemento di sicurezza estremamente vitale è il kit d’emergenza di primo soccorso: la “valigetta salvavita” è obbligatoria in Grecia, Estonia (dove si raccomanda anche di avere a bordo lampadine di scorta per l’auto), Lettonia e Lituania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Slovacchia (insieme alla scorta completa di lampadine e fusibili), Montenegro (con in più la scorta di lampadine di ricambio), Ungheria e Turchia; e “fortemente raccomandata” in Germania (con una scorta completa di lampadine di ricambio), nei Paesi Bassi (così come l’estintore e il giubbino autoriflettente) e Danimarca, Norvegia (qui insieme ad un ricambio completo di lampadine di scorta).

Il giubbino-gilet autoriflettente, in Polonia, è obbligatorio per tutti i pedoni che camminano sul bordo della strada, di notte fuori dei centri abitati o con visibilità ridotta.

Da segnalare, fra le curiosità, l’obbligo (in vigore a Cipro) di munire con due triangoli di emergenza qualsiasi veicolo a motore e a prescindere dalla sua provenienza e, nel caso dell’ingresso sull’isola con camper o caravan, di presentare un inventario del contenuto del veicolo. L’obbligo dei due triangoli vige anche in Turchia. Altra curiosità in vigore in Estonia: nella Nazione che con Lettonia e Lituania fa parte delle Repubbliche Baltiche è obbligatorio avere a bordo del proprio autoveicolo due “zeppe”, in legno o in plastica, da sistemare sotto le ruote a veicolo fermo.

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