Mercedes celebra i 25 anni della supersportiva 190 E 2.5 – 16 Evo II

Francesco Giorgi
11 Marzo 2015
13 Foto
Mercedes celebra i 25 anni della supersportiva 190 E 2.5 - 16 Evo II

235 CV, un vistoso (e celebre) bodykit; 502 esemplari, una storia di rilievo nel motorsport: ecco la 190 E 2.5 – 16 Evo II che debuttò a Ginevra 1990.

235 CV, un vistoso (e celebre) bodykit; 502 esemplari, una storia di rilievo nel motorsport: ecco la 190 E 2.5 – 16 Evo II che debuttò a Ginevra 1990.

Al Salone di Ginevra 2015, che si svolge in questi giorni e resterà aperto al pubblico fino a domenica prossima, Mercedes è presente, fra le altre, con la inedita Vision e Concept, con la supersportiva AMG Gt3 e, attraverso lo storico “partner high performance” Brabus, con la S63. I giorni della kermesse ginevrina, tuttavia, permettono al marchio della Stella a Tre punte la celebrazione di un importante anniversario: i 25 anni dalla presentazione – avvenuta al Salone di Ginevra 1990 – della iconica Mercedes 190E 2.5 – 16 Evo II, cioè la massima espressione in chiave produttiva e sportiva della celebre 190, la W201 disegnata da Bruno Sacco che per un decennio (dal 1983 al 1993) costituì per quasi due milioni di clienti la chiave di accesso al mondo Mercedes.

La Mercedes 190E 2.5 – 16 Evo II ha rappresentato il top evolutivo di una gamma parallela alla “normale” Mercedes 190, cioè la famiglia delle sportive che venne inaugurata nello stesso 1983 dalla prima 190E 2.3 16, equipaggiata con il monoblocco da 2 litri derivato alla versione di normale produzione ma con un nuovo Alesaggio ai cilindri e testata rielaborata da Cosworth, che fra le modifiche introdusse il doppio asse a camme e le quattro valvole per cilindro, per una potenza massima di 185 CV a 6.200 giri/min e 230 km/h di velocità massima.

Nettamente più “estrema”, la successiva 190E 2.5 – 16 Evo introdotta nel 1988 si distinse dalla precedente per il miglioramento nelle prestazioni (235 km/h la velocità massima nella versione non catalizzata) e, soprattutto, per l’adozione di un vistoso bodykit aerodinamico sviluppato espressamente in previsione dell’impiego agonistico della vettura. Le inedite appendici al corpo vettura, che tanto hanno contribuito a regalare alla Mercedes 190E 2.5 – 16 Evo un ruolo d’onore nel ristrettissimo club delle supercar derivate dalla normale produzione di serie, prevedevano un ampio Spoiler anteriore, codolini passaruota specificamente profilati “a goccia” nella zona posteriore dell’arco, bandelle laterali sottoporta e, posteriormente, lo Spoiler inferiore e soprattutto il vistoso Alettone superiore a doppia ala, l’elemento estetico – aerodinamico di maggior spicco nella vettura.

Questo esclusivo bodykit venne mantenuto nella serie finale della “famiglia” delle sportive W201, appunto la Mercedes 190 E 2.5 – 16 Evo II, che in più metteva in evidenza cerchi da 17″ e, riguardo al motore, un ulteriore affinamento a livello di iniezione portò la potenza del 4 cilindri da 2,5 litri a 235 CV, per 250 km/h di velocità massima e 7,1 secondi nell’accelerazione da 0 a 100 km/h.

Presentata in forma ufficiale al Salone di Ginevra di marzo 1990, la Mercedes 190 E 2.5 – 16 Evo II venne costruita in 502 esemplari (che andarono letteralmente a ruba: le vendite si esaurirono nel giro di un paio di mesi), esattamente quanti ne servivano per ottenere l’omologazione come “evoluzione” per prendere il via alle gare del Dtm, il Deutsche Tourenwagen Meisterschaft che proprio grazie al contributo agonistico di vetture quali 190 E 2.5 – 16 Evo II visse le prime delle sue numerose stagioni di gloria. Equipaggiata con cofani e porte in plastica per evidenti ragioni di peso, e con meccanica portata a 373 CV, la Mercedes 190 E 2.5 – 16 Evo II in versione gruppo A per il Dtm debuttò al Nurburgring a giugno 1990; la stagione terminò con il pilota ufficiale Kurt Thiim al terzo posto, mentre nel 1991 Klaus Ludwig si classificò al secondo posto. La stagione di massimo successo arrivò nel 1992, con la tripletta finale (primo, secondo e terzo) delle 190 E 2.5 – 16 Evo II di Klaus Ludwig, Kurt Thiim e Bernd Schneider, ai quali si aggiunse la quinta piazza finale della 190 di Keke Rosberg. Nuova piazza d’onore (secondo assoluto) al Dtm 1993 con Roland Asch, tuttavia quest’ultimo fu un ultimo risultato di prestigio: la parabola della 190 E 2.5 – 16 Evo II da competizione (in listino, nel frattempo, era arrivata la Classe C, erede della 190) si era conclusa da tempo.

Data la sua rarità in virtù della limitata produzione, trovare oggi una Mercedes 190 E 2.5 – 16 Evo II “stradale” è decisamente complicato. Chi fosse fortunato, deve mettere in conto non meno di 30-35.000 euro per accaparrarsene un esemplare in buone condizioni.

Mercedes 190E 2.5 - 16 Evo II: la storia nelle immagini

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