Introdotta nel 1970 e prodotta in quattro serie consecutive e sei milioni di esemplari, è stata la prima autentica Suv.
Introdotta nel 1970 e prodotta in quattro serie consecutive e sei milioni di esemplari, è stata la prima autentica Suv.
Sei milioni di esemplari prodotti, quattro generazioni consecutive; una filosofia progettuale che ha fatto scuola, e che oggi si incontra negli attuali Suv. Ecco spiegata, in estrema sintesi, l’importanza di Range Rover nella storia dell’automobile: il primo “fuoristrada luxury” mai prodotto celebra in queste ore i suoi primi 45 anni. Prodotta dal 1970, la “madre di tutte le Sport Utility” è un prodotto in continua evoluzione, e fra le ultime rappresentanti delle rifiniture alto di gamma – ma appannaggio di molte tasche, senza scomodare marchi ben più blanonati e costosi – di puro stampo British. Tra le raffinatezze tecnologiche, l’attuale quarta serie, in produzione dal 2012 e rinnovata nei mesi scorsi nella versione Model Year 2015, porta in dote la scocca in alluminio, primo Suv al mondo ad essere realizzato con questa tecnologia; nel 2014, Range Rover è stata il primo modello della gamma Land Rover ad essere equipaggiato con il dispositivo Atpc (All – Terrain Progress Control) per dotare la vettura di una nuova e più marcata guidabilità in condizioni fuoristrada.
Ne ha fatti di passi avanti, la Range Rover, nei suoi 45 anni di vita. La prima serie, introdotta nel 1970, portava già con sé un Dna tutto nuovo, che si discostava radicalmente dall’allora concezione delle vetture fuoristrada, essenzialmente “dure e pure”. La prima edizione possedeva il 3.5 V8 di origine Buick – unità che faceva parte dell’offerta Rover alto di gamma – con blocco in alluminio. La trazione era già integrale permanente, i freni erano a disco sulle quattro ruote. Ciò che colpì il grande pubblico furono le rifiniture e l’eleganza diffusa nell’abitacolo: mai, prima di allora, una vettura fuoristrada era stata allestita con tanta cura; atout che non le impedirono di dimostrare fin dall’inizio elevate doti offroad, anche relativamente agli impegni sportivi (la vittoria di categoria alla prima Parigi – Dakar nel 1979, tanto per dirne una). La prima serie, la più longeva, venne in seguito dotata di due porte in più (1981) e conseguentemente di un “passo” allungato, e nel 1982 della trasmissione automatica; nel 1986 fu la volta della prima motorizzazione diesel, nel 1989 debuttò l’Abs (prima 4×4 ad esserne equipaggiata); altrettanto innovativo, nel 1992, fu l’arrivo del controllo elettronico di trazione e delle sospensioni pneumatiche a gestione elettronica.
Decisamente più vicina, nell’immagine esterna e dell’abitacolo, alle serie successive (e ovviamente all’attuale quarta edizione), la seconda generazione di Range Rover debuttò nel 1994, per restare in produzione fino al 2001. Nuovo disegno della parte anteriore, nuovo cofano motore erano le caratteristiche estetiche più evidenti; ma anche nella meccanica metteva in evidenza interessanti novità, fra le quali un nuovo gruppo sospensioni e un nuovo layout di motorizzazioni: turbodiesel 2.5 e due nuovi V8 a benzina da 3,9 e 4,6 litri. Da segnalare, relativamente alla seconda serie di Range Rover, il lancio di una specialissima edizione, la “Linley Special Edition“: 10 esemplari tutti in nero, tappetini in pile ed equipaggiamento con Gps e Tv; fu prodotta nel 1999, costava 100.000 sterline.
Ulteriormente affinata, la terza serie di Range Rover vide la luce nel 2001, e restò in produzione fino al 2012. Fra le novità di rilievo, un profondo rinnovamento al design e alle forme dell’abitacolo, improntati per conferire ancora più abitabilità a bordo, culminati dal punto di vista tecnologico nel debutto della strumentazione totalmente digitale (2010) e del sistema infotainment attraverso un display touchscreen dual view. Riguardo alle motorizzazioni, la terza generazione di Range Rover ha visto il debutto del turbodiesel V8 e dell’altro V8 a benzina “Supercharged”.
