Lo ha dichiarato a New York l’ad Sergio Marchionne dopo aver divulgato i dati economici riferiti all’attività 2010 di Chrysler.
Lo ha dichiarato a New York l’ad Sergio Marchionne dopo aver divulgato i dati economici riferiti all’attività 2010 di Chrysler.
L’eco arriva da New York, dove l’ad di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne ha commentato i risultati economici raggiunti dall’americana Chrysler.
“Sono stati migliori delle aspettative – ha dichiarato con evidente soddisfazione Marchionne”. Ma di lavoro ce n’è ancora molto da fare, soprattutto per raggiungere gli obiettivi quinquennali che il gruppo italo-americano si è prefissato.
Chrysler ha chiuso il 2010 con 41,9 miliardi di dollari di ricavi, un utile operativo di 763 milioni di dollari e perdite per 652 milioni di dollari. Le previsioni per il 2011 vedono la crescita dei ricavi complessivi a circa 55 miliardi di dollari. Queste cifre riassumono la vendita di oltre 1,5 milioni di auto, che rappresentano la conquista del 9,2% del mercato americano e del 13% di quello canadese.
Se nel 2010 sono stati lanciati 16 nuovi modelli, non da meno sarà il 2011, grazie anche alle nuove realizzazioni insieme a Fiat. Rimangono nell’aria le premonizioni di Marchionne, che in tempi non sospetti aveva dichiarato di voler raggiungere i 6 milioni di veicoli venduti. Il minimo per la sopravvivenza.
I dati di oggi ci parlano di 3.660.000 unità vendute da parte di Fiat-Chrysler nell’intero 2010: poco più di 2 milioni da parte di Fiat e circa 1,6 milioni totalizzate da Chrysler. L’obiettivo del 2011 (per arrivare ai fatidici 6 milioni nel 2014) è di 4,2 milioni di auto vendute, suddivise tra le 2,2-2,3 milioni di unità per Fiat e i 2 milioni per Chrysler.
Un’impresa tosta, che trova la rampa di lancio sui prossimi modelli Chrysler-Lancia (300-Thema, 200-Flavia e il monovolume), Fiat Freemont e Lancia Ypsilon 5 porte. Insomma, la sfida parte già dal vicino Salone di Ginevra.
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