La Guardia di Finanza di Terni scopre un sistema di vendite “illegali” per frodare l’erario. Danni per oltre 60 milioni di euro
La Guardia di Finanza di Terni scopre un sistema di vendite “illegali” per frodare l’erario. Danni per oltre 60 milioni di euro
Le auto venivano acquistate a prezzo scontato, successivamente radiate dal registro automobilistico Pra per essere infine vendute oltre confine, in Francia per la precisione. A gestire il traffico di auto erano cinque società che per far funzionare il meccanismo hanno prodotto fatture false in Italia e Francia per oltre 34 milioni di euro, costi non deducibili per 19 milioni circa, ed evasione dell’Iva per 7 milioni di euro. Totale: 60 milioni di euro.
Una frode al fisco in piena regola e di dimensioni davvero notevoli che fortunatamente è stata svelata dalla Guardia di Finanza di Terni che insieme alle autorità transalpine ha condotto le indagini durate oltre un anno, svelando l’intricato meccanismo di evasione. Le auto infatti venivano inizialmente comprate da una società romana che le destinava all’autonoleggio, beneficiando così di un’agevolazione prevista per la categoria. In seguito le vetture venivano radiate e rivendute a una ditta francese gestita dal medesimo imprenditore italiano.[!BANNER]
Il tutto veniva depistato da una sfilza di false fatture e finte cessioni che tirava in ballo altre 5 società, di cui due con sede a Terni, due nella capitale e una a Pavia. Obiettivo in altre parole era vendere ripetutamente le auto da una impresa all’altra in modo da creare crediti di Iva di cui nessuno aveva però diritto.