Volkswagen: ferma per una settimana la produzione Golf

Francesco Giorgi
22 Agosto 2016
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Volkswagen: ferma per una settimana la produzione Golf

Due aziende dell’indotto accusano VW di avere cancellato improvvisamente un monte ordinazioni per 500 milioni di euro: sei impianti fermi.

Due aziende dell’indotto accusano VW di avere cancellato improvvisamente un monte ordinazioni per 500 milioni di euro: sei impianti fermi.

Un nuovo affaire per Volkswagen, che dopo la vicenda del “Dieselgate” (lo “scandalo” delle emissioni di ossidi di azoto manipolate in laboratorio, esploso alla fine di settembre 2015) sta cercando di costruirsi una nuova immagine agli occhi dell’opinione pubblica mondiale. Il caso che tiene Banco in questa seconda metà di agosto non ha nulla a che fare con gli strascichi del “Dieselgate“, tuttavia potrebbe provocare notevoli perdite economiche per Volkswagen.

Si tratta di uno “stop” alla produzione in alcuni degli impianti VW in Germania: una vicenda che ha avuto improvviso inizio alla fine della scorsa settimana con la sospensione produttiva di Volkswagen Golf per sette giorni e che, in queste ore, stando a quanto evidenziato dalla stampa tedesca, riguarda sei linee di montaggio.

La causa del fermo di produzione è dovuta all’interruzione delle forniture da parte di due aziende dell’indotto, ovvero ES Automobilguss e Car Trim, entrambe facenti capo al Gruppo Prevent GmbH e specializzate, rispettivamente, nella produzione di componenti in ghisa per le scatole cambio e rivestimenti dei sedili. La fornitura di componentistica OE (e che riguarda l’assemblaggio di Volkswagen Golf, ma anche di Passat) era stata sospesa nei primi giorni di agosto in seguito all’accusa, da parte delle due aziende fornitrici nei confronti di Volkswagen, di avere cancellato “Senza alcuna indicazione precisa”, e senza il pagamento di alcuna penale (si parla di 58 miliardi di euro, secondo alcune fonti tedesche: le parti in causa dovrebbero iniziare a discuterne nelle prossime ore per giungere al più presto a una soluzione), alcuni contratti di fornitura, nonostante l’ordine di ripresa delle forniture avanzato dal Tribunale civile di Brunswick.

Si tratterebbe di un monte – ordinazioni per 500 milioni di euro (così indica Automotive News Europe, che cita alcune fonti anonime vicine alle aziende interessate): gli accordi comporterebbero la consegna delle forniture a partire dall’inizio del 2017, e per le quali Car Trim avrebbe già provveduto a un primo riassetto delle proprie linee produttive. Da qui la richiesta di risarcimento danni per il blocco alle forniture da parte di Volkswagen.

Notevoli le ripercussioni dal punto di vista produttivo: i dipendenti colpiti dallo stop alla produzione sono, in totale, 25.000; è stata sospesa per una settimana la produzione di Volkswagen Golf negli impianti di Zwickau e Wolfsburg, e di Passat a Emden; le linee di assemblaggio componentistica di Kassal, Braunschweig e Salzgitter sono state interessate da una riduzione negli orari.

Secondo la stampa tedesca, dietro il “no” di Volkswagen all’acquisto ci sarebbe una generale attenzione ai costi decisa dal nuovo amministratore delegato Matthias Muller, che dovrebbe assicurare al Gruppo un risparmio nell’ordine di un miliardo di euro all’anno. Secondo le aziende fornitrici, una fetta (non si sa, tuttavia, quanto questa possa essere più o meno consistente) dei “tagli” si concretizzerebbe proprio nei loro confronti. Da qui la decisione di opporsi al provvedimento.

 

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