Pininfarina cambia “padrone”: arriva Rossignolo

Francesco Giorgi
16 Ottobre 2009
Pininfarina cambia

Siglato l’accordo preliminare di cessione di un ramo aziendale a Gian Mario Rossignolo. Fra i programmi, la realizzazione di vetture ecologiche

Siglato l’accordo preliminare di cessione di un ramo aziendale a Gian Mario Rossignolo. Fra i programmi, la realizzazione di vetture ecologiche

L’accordo è stato trovato, la Pininfarina ha cambiato casacca ed è passata sotto una nuova proprietà. Ieri pomeriggio, una parte degli stabilimenti di Grugliasco, sede della storica Carrozzeria, è stata ceduta alla IAI – Innovation Auto Industry – della famiglia Rossignolo, con a capo del Consiglio d’Amministrazione l’imprenditore torinese Gian Mario Rossignolo.

 

I 900 dipendenti della Pininfarina, dunque, lavoreranno per l’imprenditore che nella scorsa primavera aveva già tentato di acquisire la Carrozzeria Bertone (che, poi, era stata acquistata dalla Fiat) proponendo, in sostanza, le stesse idee che hanno convinto la Regione Piemonte e la stessa Carrozzeria.

 

L’accordo, che prevede poi la cessione della fabbrica alla Finpiemonte Partecipazioni (l’azienda finanziaria della Regione Piemonte) per 15 milioni di euro e la cessione degli stabilimenti di Grugliasco a Gian Mario Rossignolo per 650 mila euro all’anno per sei anni rinnovabili, è finalizzato alla realizzazione, nelle linee di montaggio della Pininfarina, di una gamma composta da tre modelli di vetture di alta gamma, ecocompatibili, per 9 mila esemplari all’anno in totale, realizzati con struttura in alluminio, mentre i motori saranno realizzati negli impianti della ex Delphi di Livorno, anche questi rilevati dalla società di Rossignolo.

 

Secondo gli accordi, la Pininfarina potrà così portare a termine le commesse ancora in corso d’opera, dopodiché gli impianti saranno ceduti.

 

Il momento, dunque, può essere favorevole per la storica Carrozzeria torinese, alla quale restano i due impianti di Bairo e San Giorgio Canavese: allo studio, oltre a un piano di collaborazione fra la Regione Piemonte e la IAI per un programma di innovazione dei prodotti e la stessa Pininfarina relativo all’acquisto di una piccola flotta di autobus elettrici che sostituiscano i “vecchi” automezzi Euro 0, resta la Bluecar, la vettura elettrica che, secondo i piani della Pininfarina, andrebbe realizzata per il 2011 e verrebbe equipaggiata con le batterie al litio prodotte dall’azienda di proprietà dell’imprenditore francese Vincent Bolloré, ammesso che quest’ultimo non decida di approfittare degli incentivi da 1,5 miliardi di euro varati dal Governo francese per lo sviluppo della mobilità elettrica.

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