General Motors: le cifre del nuovo piano di ristrutturazione

Redazione
27 Aprile 2009
General Motors: le cifre del nuovo piano di ristrutturazione

Pontiac cancellata dal 2010, chiusura di 13 impianti e oltre 2600 rivenditori, 21.000 lavoratori in meno. Le pesanti cifre del nuovo piano GM

Pontiac cancellata dal 2010, chiusura di 13 impianti e oltre 2600 rivenditori, 21.000 lavoratori in meno. Le pesanti cifre del nuovo piano GM

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Mentre Chrysler e Fiat lavoravano nel weekend per accordarsi con i sindacati americani e canadesi (UAW e CAW) anche General Motors ha speso il fine settimana sul piano di ristrutturazione bocciato il 30 Marzo da Obama e ne ha presentato una nuova versione oggi agli investitori e al Tesoro americano.

I piani futuri della Casa di Detroit puntano soprattutto ad alleggerire la struttura produttiva, attraverso la vendita o la cancellazione di alcuni marchi entro il 2009 e non più entro il 2011 come stabilito il 17 Febbraio, quando l’amministrazione americana venne chiamata a garantire i prestiti necessari a continuare le attività.

Pontiac è morta, Saturn quasi, per Hummer e Saab decisione entro l’anno

Per la vendita ci sono in corsa soprattutto Hummer e Saab: per il primo, dice il piano di riassetto, bisogna valutare le condizioni con gli acquirenti che si sono finora dimostrati disponibili. La decisione se cancellare o meno il marchio verrà presa all’inizio di Maggio, con un provvedimento definitivo che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

Per la Casa svedese, attualmente in amministrazione controllata da parte del Governo svedese, si sono fatti avanti già diversi acquirenti (si parla di imprenditori cinesi e locali), ma GM prima di vendere chiederà alle autorità scandinave un ulteriore supporto prima della cessione che dovrebbe essere finalizzata entro il 2010.

Nei piani di General Motors c’è anche l’eventuale cancellazione di Saturn, il marchio con il quale vengono commercializzate negli USA le automobili Opel. Una decisione verrà presa entro la fine dell’anno, ma nel frattempo verranno valutate tutte le possibili opzioni per una vendita, per la quale si è già dimostrata interessata la rete dei concessionari Saturn, disposti a rilevare la Saturn Distribution Corporation, la sussidiaria di GM che fabbrica, pubblicizza e distribuisce autonomamente in America le auto del marchio nato nel 1985.

Come anticipato la scorsa settimana, Pontiac sarà chiusa nel 2010, a meno di improbabili (finora) compratori e la produzione cesserà a partire da quest’anno. La sentenza è dunque definitiva.

Tagli enormi a concessionari e fabbriche

L’intero piano di General Motors ha un obiettivo: ridurre il proprio portfolio a soli quattro marchi.  Saranno Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC, ovvero quelli finora profittevoli, a comporre la gamma del colosso (ridimensionato) di Detroit, della quale faranno parte anche 14 modelli ibridi.

In totale nel 2010 ci saranno solo 34 modelli prodotti da GM, rispetto ai 48 del 2008. Ciò comporterà un taglio alla rete di concessionari del 42%. Si passerà cioè dai 6246 del 2008 a 3605 alla fine del 2010 (nella prima versione si parlava di 4700 nel 2010 con una ulteriore riduzione a 4100 prevista per il 2014). La maggior parte di questi scomparirà nelle aree urbane e suburbane, dove la presenza è già forte.

Bisognerà ridurre anche la capacità produttiva: per questo i manager di Detroit hanno proposto ad Obama la chiusura di 13 impianti entro il 2010 e altri 3 nel 2012. Sarà questo probabilmente il passaggio più difficile, dal momento che sono previsti tagli per 21.000 operai, fino al raggiungimento di 40.000 salariati nel 2010 e 38.000 nel 2011, rispetto ai 61.000 circa che General Motors ha avuto fino al 2008.

Insieme alla chiusura temporanea di alcuni siti produttivi che verrà avviata fra qualche settimana, ciò dovrebbe portare ad una riduzione del costo del lavoro da 7,6 miliardi di dollari a 5 miliardi nel 2010.

Secondo le stime di General Motors, se questo piano sarà approvato, per raggiungere il breakeven point saranno necessarie vendite sul mercato interno per 10 milioni di auto all’anno, cioè oltre il 50% al di sotto dei 15-17 milioni registrati dal 1992 fino al 2007.

Stiamo prendendo decisioni pesanti ma necessarie“, è il commento amaro di Fritz Henderson. “La nostra responsabilità è chiara – assicurare un futuro a GM – e intendiamo riuscirci. Allo stesso tempo comprendiamo l’impatto che queste decisioni avranno sui nostri impiegati, rivenditori, sindacati, fornitori, azionisti e comunità, ma faremo di tutto per mitigare gli effetti negativi su tutti loro“.

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