Volkswagen: 10 miliardi per il post-dieselgate negli USA

Francesco Donnici
20 Giugno 2016
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Volkswagen: 10 miliardi per il post-dieselgate negli USA

Il colosso tedesco ha proposto alle autorità degli Stati Uniti un piano da 10 miliardi di dollari per rimediare al dieselgate.

Il colosso tedesco ha proposto alle autorità degli Stati Uniti un piano da 10 miliardi di dollari per rimediare al dieselgate.

Volkswagen prova a mettere la parola fine allo scandalo emissioni truccate scoppiato negli Stati Uniti, conosciuto anche con il nome di dieselgate, proponendo alle autorità americane un ambizioso piano da 10 miliardi di dollari.

L’operazione del colosso americano presentato negli USA prevede di riparare o togliere completamente dalla circolazione circa mezzo milione di automobili interessate dallo scandalo emissioni truccate. I proprietari delle auto finite nel ciclone del dieselgate potranno scegliere tra un eventuale riparazione della propria vettura, oppure optare per la vendita del proprio veicolo alla Volkswagen, terminando in anticipo il Leasing. Nel dettaglio, il piano prevede di elargire  6 miliardi e mezzo di dollari ai proprietari delle auto incriminate, mentre  3 miliardi e mezzo saranno distribuiti al governo americano e alle autorità della California. L’Agenzia per la protezione ambientale americana e il California Air Resources Board  stanno analizzando i dettagli dell’operazione prima di dare un eventuale via libera definitivo.

 Il colosso di Wolfsburg ha come termine ultimo il prossimo 28 di giugno per presentare davanti la corte federale di San Francisco  le carte definitive relative al piano di riparazione. La Casa tedesca punta quindi a recuperare la fiducia dei clienti e delle autorità statunitensi con questi maxi-rimborsi, mentre per il prossimo futuro  è già pronta una svolta ecosostenibile con il lancio di più di  40 nuovi modelli, molti dei quali saranno a trazione 100% elettrica, con l’ambizioso obiettivo dichiarato di diventare il primo produttore di vetture “green” al mondo.

Secondo il CEO di Volkswagen, Matthias Muller, la Casa tedesca  includerà tra i suoi investimenti anche  il “trasporto a chiamata” (ride hailing), ovvero  i servizi on-demand che includono il  car sharing e i futuristici robotaxi.

La notizia del “piano americano” messo a punto da Volskwagen ha scatenato reazioni decisamente negative in Italia e in tutto il vecchio continente.  La Codacons, (associazione dei consumatori) dopo aver appreso la notizia ha definito gli italiani “automobilisti di serie B“, spronando il ministero dello Sviluppo Economico ad intervenire in modo deciso e risoluto sulla faccenda.

 “Mentre negli Usa Volkswagen sigla accordi con le autorità e dispone indennizzi miliardari per gli automobilisti coinvolti nel caso delle emissioni falsificate, in Italia tutto tace, e le uniche iniziative concrete messe in atto a tutela dei proprietari di auto sono le azioni risarcitorie avviate dal Codacons in Tribunale. – queste le parole di Carlo Rienzi, numero uno della Codacons che ha anche aggiunto –  Le istituzioni italiane non hanno saputo inchiodare l’azienda alle proprie responsabilità, e nessun indennizzo è stato finora proposto ai possessori di auto Vw. Si è creata una evidente disparità di trattamento, con gli automobilisti italiani trattati come utenti “di serie B” rispetto a quelli americani, che pur in presenza di identico danno (le emissioni falsificate) riceveranno cospicui risarcimenti. Per tale motivo presenteremo domani una formale diffida al Ministero dello sviluppo economico, affinché avvii le procedure per raggiungere con Volkswagen una intesa analoga a quella che sarebbe stata siglata negli Stati Uniti”.

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