Pagani Zonda R

Redazione
02 Febbraio 2009
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Pagani Zonda R

Al Luxus Motor Show di Vienna debutta finalmente la Pagani Zonda R

Al Luxus Motor Show di Vienna debutta finalmente la Pagani Zonda R

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Dopo essersi prodotta in una sorta di fuggevole miraggio al Salone di Ginevra del 2007, per poi far perdere le proprie tracce, l’esagerata Pagani Zonda R riaffiora dal cilindro di Horacio Pagani sotto i riflettori della prestigiosa kermesse viennese del Luxus Motor Show. Con la flemma regale di chi non teme la concorrenza, in Pagani non vollero precipitare le cose quando, nell’ormai lontano 2006, quasi tutti i disegni della nascitura versione “R” erano pronti sul tavolo del suo eclettico creatore.

Narra la leggenda che ad appiccare la scintilla del progetto “R” sia stato l’estro di un affezionato cliente italo-americano, già possessore entusiasta di altre tre Zonda. Questi, dopo essersi a lungo arrovellato sulla possibilità di ordinare una vettura da competizione, pare abbia optato per una forma il più individualistica possibile. Ne scaturì una concezione di auto talmente vicina alla brand identity della Casa modenese, che l’idea venne felicemente accolta dal patron Horacio in vista dello sviluppo di una piccola serie.

 

Cuore tedesco, classe italiana

La sfida non avrebbe potuto dirsi vinta senza il supporto della Mercedes-AMG, che ha fornito la motorizzazione di base, derivata da quella che portò la CLK GTR a dominare il campionato DTM.

Con i suoi 12 cilindri a V di 60° e una cubatura di 5987 cc, l’unità teutonica è stata sottoposta a una radicale revisione che ne incrementa la potenza fino a 750 CV a 8000 giri/minuto, con una coppia massima di 710 Nm, consentendo alla Zonda R di accelerare da 0 a 100 km/h nell’arco di appena 3,2 secondi e di raggiungere velocità prossime ai 400 km/h.

Valori da primato che non pregiudicano tuttavia le doti di robustezza di una meccanica fedele  ai propositi di durabilità della coupé Pagani, in grado di percorrere oltre 5000 km prima della manutenzione. L’architettura del propulsore mutua dalla CLK GTR il sistema di lubrificazione a secco, con serbatoio dell’olio separato, accorgimento che contribuisce a mantenere basso il baricentro della vettura. Questa motorizzazione adotta un sistema di aspirazione in fibra di carbonio a elevate prestazioni, affiancato da una frizione a dischi multipli di derivazione corsaiola e  da un sistema di scarico ispirato alla Formula 1, idroformato in Inconel 625 e rivestito in ceramica per una dissipazione ottimale del calore.

Sebbene a colpo d’occhio sia forte la tentazione di affermare il contrario, la Zonda R non eredita più di un esiguo 10% delle componenti dalla più mondana sorella “F”. Le sospensioni forgiate in Avional, un inedito cambio sequenziale a sei rapporti, la monoscocca in fibra di carbonio e il serbatoio del carburante a quattro pompe, di derivazione aeronautica, non sono che una faccia della medaglia.

Pensata per la pista

Il passo è aumentato di 4,7 cm per migliorare la stabilità, quindi la lunghezza complessiva è cresciuta di ben 39,4 cm e la carreggiata di 5 cm. Il telaio in fibra di carbonio incorpora una gabbia tubolare e il serbatoio a quattro pompe in gomma, dotato di dispositivo di rifornimento rapido, come sulle vetture da competizione. I telaietti secondari all’anteriore e al posteriore sono stati riprogettati per ospitare le geometrie delle nuove sospensioni. I cerchi forgiati in magnesio, provvisti di dado centrale e di un sistema pneumatico di sollevamento rapido, agevolano la sostituzione delle gomme nei track days.

La carrozzeria è stata studiata per offrire la massima deportanza anche a velocità moderate, mentre un pacchetto di appendici aerodinamiche che comprende i flap sul cofano, l’alettone posteriore regolabile e il diffusore posteriore, conferisce alla Zonda R eccezionali doti dinamiche.

All’interno la strumentazione Digitek fornisce le informazioni essenziali, mentre una sofisticata telemetria permette, attraverso una varietà di sensori, di monitorare ogni singolo componente delle vettura, consentendo al pilota di ottimizzare il set-up sulla base delle condizioni del tracciato.

L’abitacolo è concepito per ospitare conducente e passeggero all’insegna della migliore ergonomia sportiva. Volante, sedili avvolgenti monoscocca e pedaliera sono quelli delle auto che competono nei maggiori campionati GT. Benchè sia nata per correre in pista, la Zonda R non rinuncia alla cura delle finiture interne, che raggiunge l’eccellenza dei modelli stradali, tenendo fede alla recente tradizione del marchio.

Curiosità: un esemplare della Zonda R verrà conservata, per volere del proprietario, in una grande show room progettata su commissione dallo stesso Horacio Pagani dove si è fatto abbondante uso dei materiali pregiati che sono stati impiegati sulla Granturismo modenese.

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